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Qualcuno dice di vedere il bicchiere mezzo pieno perché ci sono le date della ripartenza. In realtà tutto intorno è ancora un grande punto interrogativo. La musica e gli spettacoli dal vivo non riescono ancora a intravedere chiarezza sul futuro del settore. Ipoteticamente dal 26 aprile sarà possibile lo svolgimento di spettacoli all’aperto nelle Regioni di colore giallo con un massimo di mille spettatori. Di fatto, sabato scorso, i “BAULI IN PIAZZA” hanno invaso Piazza del Popolo a Roma. Si è trattata della seconda manifestazione nazionale del settore dello spettacolo e degli eventi promossa e organizzata dall’APS Bauli In Piazza, con oltre 1000 bauli schierati ai piedi del Pincio e 1500 lavoratori. Al centro della protesta il numero “419”: tante le giornate trascorse dal 9 marzo 2020 al 17 aprile 2021, con il fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore dello spettacolo e degli eventi, a causa delle restrizioni per la pandemia.

Una panoramica dei BAULI IN PIAZZA nel flash mob di Roma (ph. Andrea Cherchi

Il numero 419 è stato rappresentato con un grande allestimento realizzato con 246 bauli e lo stesso numero ha scandito a livello visivo e sonoro l’intero flashmob ideato da Bauli In Piazza. “La componente emotiva é stata enorme, rivedere gli amici e i colleghi “riabbracciarsi”, dopo mesi di incertezze, disgregazione, buio, é uno dei significati più profondi di quanto vissuto sabato pomeriggio a Roma”, ha dichiarato Maurizio Cappellini del Direttivo Bauli In Piazza che ha proseguito: “L’attenzione mediatica che abbiamo intorno, cresciuta anche grazie al sostegno degli artisti che hanno partecipato, e quelli che ci hanno appoggiato, non deve spegnersi, deve servire a traghettare tutto il nostro settore verso una nuova era. Questa é l’ultima occasione”.

Oltre 1500 lavoratori in Piazza del Popolo. Tra i presenti anche Giuliano Sangiorgi e Fiorella Mannoia (ph. Andrea Cherchi)

Poco prima dell’inizio del flashmob, un fuori-programma: a sorpresa è arrivato anche Renato Zero, che ha chiesto il microfono per rivolgere un messaggio di sostegno ai partecipanti: “Sono qui con voi per dimostrare che non abbiamo paura di salire su quel palco. La musica ha sempre guarito i cuori di tutti. Abbiamo fatto un lavoro come quello dei medici, perché la musica fa bene. E d’altronde anche la cultura è un modo intelligente ed efficace per crescere queste generazioni e farle diventare più consapevoli. Questi governi guardino di più al nostro destino, all’impegno che ci assumiamo nei confronti del popolo, degli altri, della gente: le persone hanno bisogno anche delle canzoni per andare avanti”.

I BAULI dei lavoratori dello spettacolo visti dalla salita del Pincio (ph. Andrea Cerchi)

Tra BAULI IN PIAZZA, la Federcalcio che ufficializza la presenza di pubblico al prossimo “Europeo” di giugno, che vedrà disputare partite anche allo Stadio “Olimpico” di Roma (con circa sedicimila spettatori, il 25% della capienza) e la manifesta rabbia degli organizzatori di eventi musicali che chiedono un tavolo di trattative con il Governo, ci sono i grandi nomi della musica che quasi in massa ri-programmano i loro LIVE. Max Pezzali, Vasco Rossi, Ligabue, Ultimo, l’evento “Uno, Nessuno, Centomila” (Fiorella Mannoia, Emma, Alessandra Amoroso, Giorgi, Elisa, Gianna Nannini, Laura Pausini, le 7 grandi artiste protagoniste del concerto per raccogliere fondi destinati ai centri antiviolenza), Zucchero e Tommaso Paradiso sono solo alcuni dei “BIG” che hanno ufficializzato di tornare sul palco solo nell’estate 2022. Ancora meglio ha fatto Tiziano Ferro ha con un lungo post ha letteralmente cancellato il tour negli stadi dando appuntamento al 2023! Proposte, ipotesi, incontri e scontri: per la musica e lo spettacolo dal vivo il ritorno alla normalità è ancora lontano anche perché senza il traino dei grandi nomi si può immaginare solo una ripresa a piccoli passi che in questo momento sarebbe oro colato… (photo di copertina di Pasquale Modica)

Il recente post di Tiziano Ferro che annuncia il rinvio al 2023 del tour negli Stadi

Vincenzo Lombardi