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Sono 1512, al momento, gli ultraottantenni che non hanno aderito alla campagna vaccinale a Maddaloni. Avviate verifiche sugli impedimenti, le condizioni sociali e i servizi necessari per rimuovere gli impedimenti

MADDALONI- Assistenza, orientamento, affiancamento e servizi dedicati. Alla ricerca degli ultraottantenni che ancora non si sono vaccinati. Ne mancano all’appello 1512 anziani ultraottantenni. Presenti all’anagrafe del comune e a  quella sanitaria, ma non tracciati nella gestione dell’emergenza sanitaria. Il sindaco Andrea De Filippo e il manager dell’Asl Ferdinando Russo hanno tenuto un vertice per monitorare il fenomeno.

E’ un allarme, un servizio e cosa?

E’ stato deciso di coordinare i servizi sanitari del comune con quelli territoriali dell’Asl. Nasce un servizio di “segretariato sociale” finalizzato a monitorare le difficoltà ad accedere ai servizi; verificare se gli ultrattantenni vogliono aderire alla campagna vaccinale e di cosa hanno bisogno.

In concreto, gli operatori sociali collaboreranno con quelli sanitari per monitorare il tasso di accesso alla campagna vaccinale delle face più deboli e quindi, e eventualmente, rimuovere gli ostacoli?

Esattamente. Per quanti sono ancora assenti nella campagna vaccinale, si farà una sorta di censimento, e nel caso sussista la volontà di aderire alla campagna vaccinale, si procederà alla creazione di un «hub territoriale dedicato».

Un servizio dedicato, in che senso?

In collaborazione con la rete dei medici di famiglia sarà organizzato un circuito parallelo, per la somministrazione domiciliare (nel caso di oggettive difficoltà di mobilità) e un servizio di trasporto  presso il centro locale, per la somministrazione delle dosi necessarie.

Così, la collaborazione, tra comune e Asl, raddoppia?

Si certo. Dopo l’allestimento del «Drive in» per la somministrazione dei tamponi molecolari e quindi per il «tracciamento delle persone, positive e non, al Sars-CoV-2», adesso si collabora alla pianificazione di un servizio di «segnalazione e vaccinazione di anziani e persone fragili che versano in condizione di scarsa non autosufficienza o compromessa autonomia». L’obiettivo vero è affidare, al presidio permanente dei medici di base, l’assistenza di tutta la platea degli utenti «con compromissioni sanitarie».

Il servizio della Protezione civile è sempre attivo?

I volontari hanno già avviato e continueranno a gestire l’orientamento e la facilitazione delle prenotazioni di ultraottantenni e ultrasettantenni che poi affiancherà gli assistenti sociali per monitorare le difficoltà delle fasce sociali più deboli. E dalle indicazioni dei servizi sociali scaturirà il «Piano straordinario per l’attivazione di punti vaccinali territoriali» con assistenza a domicilio e servizi di trasporto.

Redazione