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A cura della Pro Loco Valle di Maddaloni 

La Cultura è una risorsa, recita un adagio molto ricorrente nella pubblicistica di questi ultimi tempi ed al centro dell’interesse di molti politici ed amministratori; è quel bene comune utilizzato per descrivere una fonte che per una determinata comunità è inalienabile e, quindi, da difendere e tutelare.
È questo il caso delle Giornate Europee del Patrimonio che si terranno, neanche a dirlo, in uno dei luoghi più significativi della Regione Campania.
Si perché da quando è nata, a Valle di Maddaloni ne è passata di acqua sotto ai Ponti!
Dalle tracce preistoriche all’Unità di Italia, Valle di Maddaloni, paese della provincia di Caserta per lo più sconosciuto al resto del mondo, ha sempre avuto un ruolo di rilevata importanza storica.
Non a caso, l’UNESCO ha riconosciuto i Ponti di cui vi parlavo prima, patrimonio dell’umanità.
Già, perchè solo un genio rivoluzionario come Vanvitelli poteva scegliere di ricopiare l’architettura romana per una delle sue opere più brillanti; il genio, infatti, sotto comando dei Borbone, compì uno dei capolavori più monumentali che l’uomo del tempo avesse visto.
Lungo 38 chilometri, l’Acquedotto Carolino preleva (si, perchè funziona ancora!) l’acqua dalle sorgenti del Fizzo e la trasporta fino alla Reggia di Caserta perchè il Re aveva desiderio di vedere dei giuochi d’acqua nel suo “giardino”.
E vi starete chiedendo: che c’entrano le Giornate Europee del Patrimonio con tutto ciò?
Tutto.
Come detto all’inizio, la cultura è l’ingranaggio fondamentale per una società e tramandare alle nuove generazioni ciò che è stato in passato nei luoghi in cui, distrattamente, ci si ferma per un selfie, è di vitale importanza per non perdere quel patrimonio imprescindibile quale è il nostro territorio.
E così, il 23 e il 24 Settembre 2017, l’Acquedotto sarà fruibile nella sua parte visibile, grazie all’impegno dei funzionari responsabili dell’Ufficio Parco e Acquedotto Carolino della Reggia di Caserta e i volontari della Pro Loco “Valle”, Rotaract Valle di Suessola – Maddaloni, APLI – Associazione Pro Loco Italiane e Associazione “Leo Amici”.
Nello specifico, il 23 Settembre, a partire dalle ore 21.00, l’Aquedotto farà da scenario allo spettacolo degli astri, grazie ai telescopi dell’UMAC- Unione Maddalonese Amici del Cielo posizionati lungo il camminamento superiore dell’Acquedotto Carolino, nell’evento “A Sky full of stars: dai Ponti della Valle uno sguardo alle stelle”; il 24 Settembre, dalle ore 09.00, invece, l’intero complesso vanvitelliano sarà protagonista della “Passeggiata sui Ponti tra architettura, paesaggio e storia”, dove i funzionari della Reggia di Caserta e i giovani del Rotarac Valle di Suessola – Maddaloni accompagneranno gli ospiti in un ritorno al passato, raccontando curiosità storiche ed aneddoti legati al monumento e facendo assaggiare loro leccornìe locali grazie alla presenza di stand enogastronomici.
Apripista di una delle manifestazioni più importanti e longeve della Regione Campania, le Giornate del Patrimonio sono l’occasione per rimandare i visitatori ad Ottobre quando, nei giorni 13, 14 e 15, la Pro Loco “Valle”, insieme ai suoi partner storici (Rotaract Valle di Suessola – Maddaloni, APLI – Associazione Pro Loco Italiane, Associazione “Leo Amici” e Reggia di Caserta), affronterà il tema della valorizzazione dei prodotti tipici per lo sviluppo del territorio, proprio grazie alla “Festa della Mela Annurca”, qui prodotta da tempi remoti, con l’aiuto dei giornalisti Enzo Falco e Pasquale Iorio, insieme ad altri ospiti, tra cui Mauro Felicori (manager e direttore della Reggia di Caserta) ed Enzo Piccirillo, responsabile Slow Food, nel convegno dedicato, il giorno 13 Ottobre.
In questo senso, dunque, la cultura plasma l’individuo in base ai valori che comunica, consentendo alle capacità intellettuali ed emotive di maturare.
Ed è proprio a questo che punta la Pro Loco “Valle” con la sua manifestazione; da venticinque anni, infatti, i volontari di Valle di Maddaloni cercano di invogliare i concittadini e i visitatori a non soffermarsi al prodotto finito, ovvero la mela rossa pronta da acquistare, ma li invitano ad assistere a tutto il processo di lavorazione: dalla mela raccolta dall’albero ancora acerba all’esposizione al sole sui caratteristici melai dove acquistera il caratteristico colore rosso.
Questa ed altre iniziative, come le visite guidate all’Acquedotto Carolino, saranno curate dai giovani del Rotaract insieme agli alunni della scuola media “A. de Gasperi” presente sul territorio Vallese.
L’arte è un ottimo esempio per mostrare la funzione che la cultura è chiamata ad esercitare per mantenere vivo lo spirito critico della persona ed è per questo che ci saranno due mostre fotografiche: una, presentata dal fotografo Michele Letizia dal titolo “Osservo, passo e chiudo!”, potrà essere ammirata, dal 13 al 16 Ottobre, presso la sede UNAC-Valle di Maddaloni; l’altra, permanente e inaugurata durante la “Festa della Mela Annurca”, sarà l’omaggio del fotografo Mauro Posillipo a Valle, e sarà visitabile nella sede della Pro Loco “Valle”.
I saperi che mantengono viva la cultura sono utili al cittadino per poter pensare criticamente e sono fondamentali all’interno di un modello di sviluppo della persona che consente di condurre una vita dignitosa, così come mostrare quali erano i mestieri o i mezzi di trasporto di un tempo; per questo motivo, le strade del borgo saranno adibite a bottega e fabbri ed artigiani porteranno il loro sapere e la loro maestria al cospetto della mela, mentre Domenica 16 Ottobre dalle ore 09.00, auto e moto d’epoca sfileranno per le strade di Valle di Maddaloni, grazie all’incommensurabile lavoro di Luigi Palma e Aniello Farina e dei volontari dell’Associazione “Leo Amici”.
Tutto l’evento della “Festa della Mela Annurca” sarà contornato da musica popolare, teatro, animazione e gruppi folkloristici che accompagneranno i visitatori nei tre giorni della manifestazione, oltre alla presenza di stand di prodotti tipici e punti ristoro, i quali faranno assaporare, a quanti verranno, prelibatezze con la mela e non solo!
In conclusione, l’obiettivo fondante è, dunque, dimostrare che la cultura non è, come spesso erroneamente ritenuto, un peso economico per il bilancio di uno Stato, ma rappresenta uno strumento concreto di crescita, anche economica, di un Paese, a patto che vi siano politiche culturali illuminate in grado di valorizzare il patrimonio artistico, scientifico e paesaggistico di quel Paese, soprattutto quando questo patrimonio è così cospicuo e prestigioso come nel nostro caso.

bocchetti