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Sono felice di comunicare che ieri sera in Senato, all’interno del Dl Sostegni, è passato anche il mio emendamento che garantisce, ai comuni terremotati di Ischia, il personale per il disbrigo delle pratiche della ricostruzione post-sisma, consentendo di riattivare la macchina burocratica e quindi la ricostruzione stessa. Ho atteso finora a comunicarlo, nonostante l’emendamento fosse stato già votato 2 giorni fa in Commissione Bilancio, perché l’emendamento aveva avuto un iter molto delicato, irto di ostacoli formali, che quindi lo esponevano, fino all’ultima fase dell’approvazione in Aula, alla estromissione dal decreto (come è stato poi per altri Emendamenti). Da me presentato ormai un mese fa, infatti, l’emendamento fu considerato inammissibile per materia pochi giorni dopo ed estromesso dal fascicolo. Presentai ricorso motivato prontamente. L’emendamento fu riammesso con riserva di esame ulteriore. Da lì in poi feci come se fosse stato riammesso e, senza attendere il nuovo responso, mi portai avanti col lavoro, cominciando le mie interlocuzioni con la Presidenza del Consiglio (dove risiede la responsabilità per la materia Sisma) per presentarne la necessità territoriale, e con la Ragioneria di Stato per garantirmi il parere positivo sul capitolo delle coperture, e quindi l’inattaccabilità dell’emendamento su quel lato. Risparmio a chi legge il racconto delle interlocuzioni quotidiane da lì in poi e dell’iterato lavoro di rimaneggiamento dell’emendamento per arrivare a un testo che potesse risultare quanto più possibile inattaccabile a qualsiasi vaglio successivo. Basti guardare la foto sotto, raffigurante il testo finale dell’emendamento, che risulta approvato come “Testo 4” (dove solitamente si arriva a produrre “testi 2”) per averne un’idea. Infine c’è stata la trepidazione fino a ieri sera per verificare che il testo già approvato in Commissione Bilancio fosse stato incluso nel fascicolo da approvare in Aula, e successivamente l’attesa della pronuncia finale della Presidente del Senato che, pochi minuti prima del voto, dà lettura degli Emendamenti espunti in fine a vario titolo. L’emendamento aveva resistito. Finalmente, poi, il voto.Racconto tutto questo per 2 motivi. Il primo: mi sembra sempre importante che chi ci ha mandato in Parlamento possa partecipare del nostro lavoro e abbia un quadro realistico (e non propagandistico) della complessità del lavoro che sta dietro il più piccolo atto legislativo. Il secondo: perché già 2 giorni fa sul territorio di Ischia c’era chi (totalmente sconosciuto presso il Governo) rivendicava come proprio, come frutto delle proprie “interlocuzioni istituzionali”, l’emendamento. Non a costoro, ai quali per la qualità dei comportamenti, non ho nulla da dire, ma ai cittadini ischitani voglio dire: questo emendamento, come quello precedente (che ha sbloccato lo scorso anno i fondi per la ricostruzione residenziale), viene esclusivamente dal cuore di un cittadino prestato alla politica che si muove tra gli uffici dello Stato portando negli occhi le pietre delle vostre case. Non per me, che sono di passaggio in questi palazzi e non ho bisogno che vi ricordiate il mio nome, ma per il futuro della vostra bellissima isola, vi auguro di scegliere il meglio sempre, tra le parole che incatenano le vite e i doni gratuiti che le liberano. Un caro abbraccio P.s. Ringraziamenti doverosi vanno invece a:- il gruppo m5s di Ischia, i cui cuori da Ischia sostengono sempre il mio a Roma;- il Commissario alla ricostruzione, prefetto dr. Carlo Schilardi, prezioso interlocutore tecnico;- i funzionari della Presidenza del Consiglio e della Ragioneria di Stato che hanno pazientemente accompagnato questo lavoro.

Redazione