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di Mario Barbato
La questione mai affrontata del controllo della sosta selvaggia tra soprusi, occupazioni permanente di spazi pubblici e strade trasformate in un gigantesco parcheggio permanente a cielo aperto

Non ritornare sull’argomento sarebbe fare il gioco delle 3 scimmiette ” non vedo, non sento, non parlo . Per cui sulla scia del precedente articolo, sempre da ” Osservatore, girando per la città (VEDI FOTO) mi sono reso conto che, la speranza di mettere fuori, dal centro storico le auto, con l’entrata in esercizio delle strisce blu, si è vanificata, anzi, lo stato di degrado urbano è peggiorato.
Le zone a strisce blu sono quasi vuote, viceversa, le aree a divieto di sosta e sosta con strisce bianche, sono intasate a tal punto che prima o poi accadrà qualcosa di grave. Ovvero, nelle strade, invase dalle auto, non passano sia un’autoabulanza che i mezzi dei Vigili del Fuoco.
Cosa dire o cosa fare.
Carissimo Maggiore Domenico Renga, comandante pro tempore, dei Vigili Urbani, non me ne voglia, qua la politica c’entra poco. È pur vero che l’esiguità del personale non può garantire il servizio puntuale di controllo della sosta selvaggia, ma è anche vero che i pochi addetti, fanno il gioco delle tre scimmiette.
Io sostengo che questo atteggiamento, rasenta ” l’omissione in atti d’ufficio “.
Veda Lei, ma prima o poi, “si piangerà sul latte versato “.

Lei era in servizio quando ebbi l’onore di essere delegato Assessore al Comando Vigili. Ricorderà che in quel periodo, furono effettuati tanti servizi che quei sei mesi rimarranno nella storia. Le mie dimissioni, scaturirono dal fatto che, pur dimostrando che il servizio di ” ausiliari del traffico ” si autofinanziava, l’allora Giunta non volle approvare la Delibera, proposta dall’ora Dirigente Schiavone. Ricordando che lo stesso Dirigente, quasi tutte le mattine, indossava la divisa, scendeva dal comando e si dedicava, anche, al controllo della sosta selvaggia, certamente, elevando contravvenzioni.
Concludo, come disse De Filippo (parliamo di Peppino e del nostro sindaco): “Ho detto tutto”.

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Redazione