00 5 min 3 anni
Il sindaco lancia tre sfide ammnistrative: avvento del gestore unico dei servizi cimiteriali; ristrutturazione del pluripiano comunale e piano pluriennale di risanamento strutturale: “Pronta l’ordinanza per la riapertura di sabato e domenica

MADDALONI- Sfida e scommessa sul cimitero. Sarà pure coincidenza o forse una congiunzione astrale. Ma tra Gaetano Correra (Pd) e il sindaco Andrea De Filippo è botta e risposta in tempo reale. Chi è arrivato primo? Correra chiede la riapertura del Cimitero (anche di sabato e domenica). E il sindaco di rimando: “E’ arrivato tardi. Questa mattina ho firmato l’ordinanza di riapertura”. Senza addentrarci nell’analisi del fotofinish amministrativo, tra Correra e De Filippo è confronto a tutto campo sulla gestione attuale e futura del cimitero che di acciacchi e problemi strutturali ne ha tanti. Correra, da mesi, punta il dito sulla problematica gestione del camposanto. “Se la chiusura del cimitero è un mistero della fede la manutenzione del cimitero e le sue disavventure statiche sono un mistero amministrativo e finanziario che perdura da 25 anni“. Così parlò De Filippo, incalzato e motivato al confronto dalle accuse piddine.

Che fa? Siamo ad elencare gli opposti demeriti? Lui è peggio di me?

Non diciamo eresie e non facciamo gli smemorati. Non ricordo nessun intervento manutentivo nel cimitero dal 1994 fino al 2010 fino a quando ha imperato il centrosinistra di Correra. Ricordo però che sono stati realizzati lauti incassi, grazie alla cappelle gentilizie: molti euro sono entrati nelle casse comunali ma non un filo di calce è stata posta in opera. Il primo intervento di ristrutturazione è quello del colombaio realizzato dalla mia amministrazione. E adesso per invertire la rotta sarà necessario un lungo percorso di risanamento finanziario e progettuale. Il cimitero attuale è un luogo dignitoso che ha assoluto bisogno di manutenzione: nel bilancio abbiamo inseriti 130 mila euro per il rifacimento delle coperture del multipiano comunale.

Siamo alle rivendicazione dei meriti e alla denuncia dei demeriti?

E’ il caso di ripristinare la verità dei fatti e analizzare i progetti messi in campo. Non polemizzo ma lancio tre scommesse. Faccio tre scommesse con Correra.

Cominciamo dalla prima, allora…

La prima, già vinta, è l’avvenuto inizio della ristrutturazione per parti del camposanto che dovrà, in funzione di un programma di risanamento, compiersi per forza a step progressivi…

E la seconda?

La seconda scommessa si compirà a breve: la prossima settimana presenteremo un project financing da tre milioni di euro per la gestione di tutti i servizi e l’avvio di un programma di manutenzione. Scommetto che molti, anche in assenza di progetti a risorse alternative, saranno contrari a prescindere.

In pratica, di che si tratta?

Lo illustreremo dettagliatamente al momento opportuno. In sintesi, punteremo su un gestore unico di tutti i servizi cimiteriali.

Finisce lo spezzatino dei singoli appalti?

Esattamente. L’accoglienza, le attività di thanatoprassi, la cura del verde, pulizia, manutenzione ordinaria, vigilanza e altro saranno affidati ad un unico soggetto, questo consentirà di ottimizzare e innalzare la qualità dei servizi. In sintesi, realizzeremo dei risparmi che permetteranno di fare progetti di interventi mirati sulle aree coinvolte dal grave dissesto strutturale.

Quindi la via d’uscita è il partenariato pubblico-privato?

Stiamo parlando di gestione senza oneri per gli utenti. Stiamo parlando di “Opere fredde” che non hanno una rilevanza
imprenditoriale, non sono suscettibili di produrre ritorni diretti, dove la funzione sociale è assolutamente predominante tale da non consentire l’applicazione di tariffe. Tradotto: tutto quanto è stato detto su presunte tasse sui defunti e altro è privo di fondamento.

Ma se il provato gestisce i servizi e la manutenzione, la ristrutturazione delle aree a rischio toccherà al comune?

Una cosa sono i servizi e la qualità degli stessi una cosa è la ristrutturazione del camposanto. Per le “Opere tiepide”, come narra la nuova indicazione dei project financing, la realizzazione (programmata nel tempo) implica la contribuzione del comune che investirà i risparmi realizzati e nuove economie per il risanamento statico.

Quindi un piano per il cimitero in tre tempi?

Semplificando direi di si. Primo, cioè subito, continuare con la ristrutturazione emergenziale. Secondo, completare il bando del project financing entro l’anno, e riqualificare tutti i servizi. Terzo, preparare il piano di risanamento statico.

E la terza scommessa qual’ è?

Scommetto che qualsiasi cosa faremo, per uscire da questo disastro finanziario, non andrà bene a prescindere. Scommetto che si sarà una avversione ideologica al partenariato pubblico-privato. E infine, scommetto che nessuno ammetterà mai che stiamo facendo cose mai viste prima e risolutive sebbene implichino tempo per realizzarle. Più che rifare i tetti stiamo partendo dal rifare le fondamenta dei servizi comunali essenziali. E questo accade anche per il cimitero. Scommettiamo?

Redazione