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“Leggo di questa iniziativa di portare a Maddaloni i garibaldini, potrebbe anche avere un senso nell’ottica di recuperare pezzi della nostra tradizione che il passato inghiotte… nella stessa direzione va l’iniziativa bella e lodevole del Patto di Luigi Bove che ha il pregio di volere riportare alla luce antichi mestieri ed attività economiche che un tempo legavano indissolubilmente il loro nome alla nostra città: ma vorrei ritornare un attimo sulla prima iniziativa. Con tutto il dovuto rispetto alla famiglia Marzaioli io voglio ricordare che l’arrivo dei garibaldini nel 1860 e la colonizzazione del Sud che ne seguì,sono una delle pagine più nere della storia, della nostra sfortunata patria. Cominciamo con la battaglia del Volturno,che ci riguarda da vicino perché il cuore dello scontro  avvenne ai Ponti della Valle tra i due ufficiali più tosti dei due fronti, Nino Bixio, gran bevitore bestemmiatore e fegataccio dei garibaldini e il colonnello borbonico Von Mechel: i Ponti della Valle furono presi e persi tre volte dai borbonici.I garibaldini avevano tre pezzi di artiglieria che furono determinanti,ma erano serviti da soldati piemontesi travestiti da garibaldini, alla faccia della neutralità dei Savoia! Furono alcune centinaia i morti da una parte e dall’altra ma non si può dire che i garibaldini vinsero,come poi si vantarono. E la (scusate) coglionaggine dei maggiorenti maddalonesi fu quella di erigere un ossario solo per i morti garibaldini… i Merola, Esposito, Pascarella D’Aiello… furono dimenticati per celebrare i Colombo, iGatti, i Brambilla…
Ma quella battaglia che segnò la definitiva conquista del Sud da parte dei Savoia, noi del Sud l’abbiamo pagato duramente.
Qualche mese dopo il Volturno un generale macellaio, Cialdini e il suo scagnozzo maggiore Negri, misero ferro e fuoco i paesi
di Pontelandolfo e Casalduni, massacrando più di mille abitanti,uccidendo i preti sull’altare, stuprando e uccidendo a baionettate fanciulle di tredici anni…altro che SS! Poi cominciò la guerra ai briganti, ex soldati borbonici fedeli al loro Re o contadini ingannati da Garibaldi che aveva promesso loro la  riforma agraria e la terra. 7/0000 meridionali accusati di essere briganti o di aiutare  i fuorilegge furono passati per le armi, le loro teste esoste nelle piazze, i corpi mutilati fotografati…un bambino di dodici anni fu fucilato perché aveva ai piedi stivali tolti al cadavere di un bersagliere…e poi le leggi, tutte contro la Chiesa e gli usi civici e la famigerata tassa sul macinato che affamò ancor di più i poveri contadini del Sud, e infine le leggi protezionistiche che portarono la guerra commerciale con Francia, Germania ed Inghilterra che rifiutarono per ripicca i nostri prodotti agricoli strangolando l’agricoltura meridionale. Milioni di nostri connazionali  furono costretti ad emigrare; ecco cosa ha portato la battaglia del Volturno ed io mi rifiuto di celebrarla. E alla nuova amministrazione che comunque ci sarà, proporrò di cambiare il nome  a via Bixio  e corso 1 ottobre e di vendere al rigattiere la sciabola di Garibaldi che sta sul Comune.
E chiudo raccontando qualcosa che non tutti sanno… gli ufficiali garibaldini di stanze​ a Maddaloni, quando i popolani sotto il balcone di Garibaldi gridavano “Viva ò zì Peppe”, pensavano che celebrassero nel loro dialetto Giuseppe Garibaldi…non sapevano che “ò zì Peppe” ,in dialetto era l’orinale altrimenti detto pisciaturo.”
Michele Vigliotti, già Rettore del Convitto Giordano Bruno
 
 

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