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Siamo quasi a tre mesi dalla conclusione del ballottaggio e in città si ricomincia a parlare di campagna elettorale. Le elezioni hanno lasciato due assoluti protagonisti della scena politica, Andrea De Filippo, che ha già annunciato la sua ricandidatura senza se e senza ma, e Peppe Razzano. All’ex candidato del centrosinistra abbiamo posto qualche domanda dopo questo periodo di silenzio.
Il mese di settembre ha riportato la classe politica ad occuparsi dell’organizzazione della prossima campagna elettorale. Lei cosa sta facendo?
Sono tornato ad occuparmi principalmente del mio lavoro, ma non perdo di vista quello che è l’impegno politico. La fiducia che mi hanno accordato i cittadini certamente non può essere disattesa, non sarebbe rispettoso e farebbe passare un messaggio di maleducazione che non mi appartiene. Prima di parlare di prossima campagna elettorale, dovremmo aspettare il responso dei ricorsi. Comunque, sono in campo, non so ancora dirle in che termini, ma non ho assolutamente intenzione di restare a guardare. Trattenersi in tribuna a fare lo spettatore, per poi salire sul carro del vincitore, non mi appartiene.
Qual è il rapporto con il suo partito, si rivede ancora nel Partito Democratico o pensa, come ha scritto qualche giornale, di lavorare ad una coalizione alternativa e civica?
Ogni campagna elettorale lascia sempre delle divisioni e degli attriti, fanno parte del gioco e sarebbe inutile nasconderlo. Il Pd di Maddaloni vive una fase di transizione ancora in regime commissariale, si parla di congresso e ritengo necessario che si faccia, ma invece di capire da dove si debba ripartire per stabilire la strada da percorrere, a me pare che ci si affezioni più ai nomi di chi debba essere il prossimo segretario. Se il gioco è di caselle e di poltrone da occupare, a me non interessa. I sub commissari sanno bene come la penso, ho chiesto più volte chiarezza rispetto a delle posizioni assunte da alcuni tesserati in campagna elettorale, ma al momento non ho avuto ancora nessuna risposta e se il risultato delle mie sollecitazioni deve essere la partecipazione alle riunioni di iscritti che hanno votato un altro candidato sindaco, allora è chiaro a tutti che non posso condividere questo modo di agire. Se si ha la forza di finirla con il motto “scurdammece o’ passat”, se si considera chi si è candidato nella lista un patrimonio da salvaguardare e si capisce che è giunto il momento di dare spazio alle nuove generazioni, allora sarò ben lieto di partecipare alla vita del partito democratico e di dare il mio contributo. Se tutto questo non si verifica, non sono io che lavorerò ad una coalizione diversa rispetto al Pd maddalonese, ma certamente penso che sia complicato restare in una casa dove chi non mi ha votato lo si rende partecipe e protagonista delle decisioni da mettere in atto.
La sua lista civica “Città di Idee” è stata la seconda forza della coalizione di centrosinistra e la terza forza in città. Si ripresenterà alle elezioni?
“Città di Idee” è un contenitore che ha ricevuto un grande riconoscimento dai cittadini. Molti dei protagonisti sono miei amici con cui ho un rapporto personale molto forte e con cui condivido le mie scelte politiche. “Città di Idee” dalla prossima settimana avrà una organizzazione autonoma e continuerà ad essere un movimento civico che si ripresenterà, qualora dovessero svolgersi nuovamente le elezioni, alla competizione elettorale. Colgo l’occasione per ringraziare i due consiglieri comunali eletti: Teresa Cafarelli, persona da un cuore enorme che mi è stata sempre vicino soprattutto nei momenti difficili con tutta la sua famiglia e a cui sono molto legato, e Enzo Sforza, una persona di grande esperienza e dignità con cui ho il piacere di condividere un percorso politico sempre nel grande rispetto che lo contraddistingue.
Dopo il suo incontro privato con Andrea De Filippo qualcuno ha gridato allo scandalo e ha puntato l’indice accusandola di inciucio con il candidato del centrodestra. Qual è il suo rapporto con l’ex Sindaco e cosa ha da dire a chi l’ha accusata?
In questa città si vive di gossip e di pettegolezzi che fanno solo del male, se qualcuno si occupasse più della sua vita e non si impegnasse a sprecare fiato inutile, allora si eviterebbero tante discussioni senza senso. Con De Filippo se avessi voluto fare inciuci non penso che qualcuno avrebbe dovuto suggerirmi come fare, questo modo di fare politica però non mi appartiene. Forse la domanda andrebbe posta a chi della coalizione che mi ha sostenuto ha incontrato De Filippo prima, durante e dopo le elezioni. Quando ho incontrato De Filippo l’ho fatto perché abbiamo ritenuto opportuno confrontarci e chiarire alcuni aspetti della dialettica assunta da entrambi in campagna elettorale. Penso che il mio comportamento sia stato sempre lineare rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale e così sarà sempre, il mio pensiero sarà sempre di dominio pubblico, chi dice una cosa la sera e il giorno seguente di comporta diversamente non sono io.
Pensa che saranno opportune le primarie per scegliere il candidato sindaco o si può arrivare ad un sintesi tra le liste del centrosinistra?
Il discorso che vale per il Partito Democratico vale anche per la coalizione. Bisogna capire gli errori commessi, di cui in primis me ne assumo le responsabilità, e trovare tutti insieme l’entusiasmo per condividere un percorso lineare da pianificare. Penso che ci siano le condizioni per stabilire le condizioni per tenere la coalizione insieme e, se saranno necessarie, non escludo che possano esserci anche le primarie, ma la vedo come ultima ipotesi in campo.

bocchetti