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Il Sunia: “Insistiamo e chiediamo di fermare le rimozioni forzate e subordinare gli atti dovuti all’accertamento dell’«esistenza di autorizzazioni concesse in passato e avviare quindi iter in sanatoria»

MADDALONI- Non si scherza più. Dovranno essere individuato e sanzionati tutti gli abusi presso gli alloggi popolari: verande ma anche tettoie, chiusure parziali di balconi e aree coperte. Ad oltre un anno e mezzo dall’avvio delle richieste dell’Acer, la Procura di Santa Maria Capua Vetere, con una nota ufficiale, ha disposto che l’ufficio tecnico comunale e la Polizia Municipale procedano al «rilevamento, segnalazione e accertamento delle difformità edilizie».

Ciro Cortese, il tempo della conciliazione bonaria è finito soprattutto per circa 350 famiglie?

In realtà, abbiamo lavorato affinché fosse concessa un’ampia tolleranza e pure il riconoscimento, da parte delle autorità (Comune e Acer) delle ricadute socio-economiche, degli interventi.

Eppure si procede…

Insistiamo e chiediamo di fermare le rimozioni forzate e subordinare gli atti dovuti all’accertamento dell’«esistenza di autorizzazioni concesse in passato e avviare quindi iter in sanatoria».

Quindi si al ripristino della legalità ma dopo aver verificato caso per caso?

Esattamente. C’è il tempo per evitare che questa vertenza produca solo atti e contenziosi. Sia chiaro che non siamo stati a guardare: dall’ultimo confronto con la dirigenza regionale dell’Acer è emerso che sussiste la possibilità di scongiurare il braccio di ferro anche perché molte famiglie non hanno né i soldi e né la possibilità tecnica di rimuovere verande e abusi. E’ possibile, con la mediazione dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), trovare delle soluzioni concertate sostenibili, discernendo tra i piccoli abusi  e quelli insanabili.

L’Anci può avviare quella buona concertazione che permette di analizzare caso per caso?

Crediamo di si. Insieme, si possono cercare le soluzioni per rimuovere le piccole difformità. Nei casi, in cui le illegalità sono acclarate e insostenibili si procederà al rispristino dello stato originario dei luoghi. Ma la nostra mobilitazione non è a difesa della situazione esistente. Anzi, ci mobilitiamo anche nell’interesse dell’Acer perché le procedure messe in campo impediscono all’Acer di procedere alla vendita degli alloggi agli inquilini che ne fanno richiesta.

Redazione