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MADDALONI- L’Ambito C2 è perennemente in mezzo al guado. Non ci sono le condizioni per il varo dell’«Azienda speciale dei servizi sociali». Ma Maddaloni si schiera apertamente contro qualsiasi e ipotetico  fronte unico formato da Valle di Maddaloni, Santa Maria a Vico, Arienzo, Cervino e San Felice a Cancello. Non c’è accordo sullo statuto capestro che prevede: l’«Azienda speciale dei servizi sociali» dovrebbe attuare il criterio dell’ «uno vale uno». In cifre, Maddaloni si accolla sempre oltre il 45 per cento delle spese ottenendo una sempre rappresentanza minoritaria pari ad un sesto del consiglio di amministrazione. Sull’adozione dell’articolo sei del futuro statuto non c’è e non ci sarà mai intesa. Intanto, qualcosa si muove. Nasce il il Cup (centro unico di prenotazione) ovvero lo sportello del cittadino per essere orientati nei servizi di assidenza domiciliare per anziani e disabili e l’assistenza domiciliare integrata sempre per anziani e disabili. La sfida vera non è gestire il Cup ma implementare i servizi e innalzare il livello di gestione ancora zavorrata da logiche collegate ad opportunismo politico e miopia strategica. I due grandi male e le due grandi causa del sottosviluppo del Mezzogiorno.

Redazione