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Medaglia d’oro al valore militare. Aveva trent’anni quando fu ucciso dai tedeschi in Slovacchia

Nella mattinata di ieri 3 marzo 2024, a Cassano Irpino, ha avuto luogo la commemorazione del Carabiniere Filippo Bonavitacola, M.O.V.M. alla memoria, in occasione del 110° anniversario della sua nascita.

Aveva trent’anni quando fu ucciso a Branova, in Slovacchia, per mano dei tedeschi.

Primogenito di sette fratelli, Filippo Bonavitacola nacque a Montella (AV) il 3 marzo 1914. Dopo aver assolto agli obblighi di leva ed aver ottenuto il congedo illimitato, venne richiamato alle armi il 14 gennaio 1939 e, assegnato al 2° Reggimento Fanteria, partì volontario per la campagna di Spagna ottenendo la croce al merito di guerra, la medaglia di benemerenza per i volontari e la medaglia commemorativa. Il 25 novembre 1940 venne richiamato nuovamente e il 28 giugno del 1941 giunse a Tirana per partecipare alla guerra d’Albania ove, nel giugno del ‘42 entrò nell’Arma dei Carabinieri come ausiliare. Al momento dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, Bonavitacola si trovava in Albania, a Berati. Si unì subito, così come fecero molti Carabinieri della Legione di Valona, ai partigiani albanesi e con questi combatté, sino a che non fu catturato dai tedeschi ad Elbasan. Destinato ad un campo di concentramento in Germania, riuscì ad evadere e si unì ai partigiani cecoslovacchi. Nuovamente tratto prigioniero, il valoroso Carabiniere, per non aver voluto calpestare gli alamari strappatigli dai nazisti, l’8 dicembre 1944 fu condannato a morte dai tedeschi.

I resti di Filippo Bonavitacola furono riportati in Italia soltanto nel dicembre del 1994 e sono stati tumulati nel cimitero di Cassano Irpino, vicino al suo paese natale. A Montella gli è stata intitolata una via e la caserma che ospita la locale Compagnia Carabinieri. Ricordano Bonavitacola anche strade di Roma e di Napoli e una piazza di Cassano Irpino.

La motivazione della Medaglia d’oro al valor militare decretata alla sua memoria recita: “Sorpreso dall’armistizio dell’8 settembre 1943 in territorio albanese, si univa ai partigiani nella lotta contro i tedeschi. Catturato e condotto in campo di concentramento tedesco, ne evadeva unendosi ai partigiani russi e slovacchi per continuare la impari lotta. Nuovamente catturato, conscio della propria fine, mantenne durante il processo e la lettura della condanna a morte fierissimo contegno, rincuorando i compagni di prigionia, inneggiando al Re e all’Italia. Al momento dell’esecuzione assestava un forte pugno al capitano tedesco che gli si era avvicinato per bendarlo e, scoprendosi il petto, gridava: «Sparate pure, non temo la morte!». Fulgido esempio di alte virtù militari e di fierezza nazionale”.

La commemorazione, oltre ai familiari del decorato, ha visto la partecipazione di Autorità civili, militari e religiose nonché di una rappresentanza delle Associazioni Carabinieri in congedo e di alcune vedove e orfani dei militari dell’Arma.

Dopo la deposizione di una corona di alloro nel cimitero di Cassano Irpino, la cerimonia è proseguita nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie con la proiezione di un video storico sull’arrivo dei resti mortali di Bonavitacola a Montella e della loro tumulazione a Cassano Irpino, e con la premiazione degli alunni delle scuole primarie (classe quinta) vincitori di borse di studio intitolate all’Eroe.

La celebrazione si è conclusa con il concerto della Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania” che ha intonato alcuni brani di musica classica e leggera, per chiudere con l’esecuzione de “La Fedelissima”, marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri, e dell’Inno Nazionale Italiano. 

Il tutto in una solenne cornice composta da Carabinieri in Grande Uniforme.

Redazione