00 3 min 2 anni

di Antonio Del Monaco* La nuova variante corre, i contagi aumentano…siamo nel pieno della quinta ondata epidemica.
Si ripetono le scene: corsa ai tamponi e file interminabili in farmacia.

I tamponi: quanti sono “costretti” a spendere decine e decine di euro a settimana per poter lavorare?
Si facessero il vaccino, allora!! Direbbero in molti.
Certo, il vaccino è l’unica arma di difesa che abbiamo, l’unica possibilità per scongiurare il peggio…ma non deve essere una forzatura.
O meglio: serve un’informazione mirata e accurata, una buona educazione pedagogica, che possa far comprendere, in piena coscienza, l’importanza della tutela alla salute. Che possa allegerire da dubbi o timori.

Le forzature, le costrizioni…non hanno mai portato a niente di buono. È la calibrazione, la mediazione, il dialogo, la giusta dose di empatia, conoscenza e sincerità ad avvicinare le persone all’ascolto.
Le file per i tamponi sono un chiaro segno di paura, di soluzione temporanea, laddove a farli sono tutti quelli che rifiutano il vaccino.
E le file creano assembramenti, e gli assembramenti il rischio di contagio…
E i tamponi hanno un costo, che a lungo andare peserà sull’economia di una famiglia, soprattutto se umile: c’è il rischio microcriminalità. Il rischio ulteriore di finire in mani sbagliate in cerca di denaro.

Dunque che fare? Non dico sia semplice…in questo eccezionale periodo storico che stiamo vivendo, nulla lo è.
Bisogna trovare altre vie, altre soluzioni, moderate in ogni senso: costi più bassi e, come prevenzione alla “costrizione”, optare per un’educazione pedagogica, volta alla conquista di un “devo” consapevole e non all’obbedienza di un “devi” senza comprenderne la profonda necessità.

Ci sarà sempre chi sceglie di non vaccinarsi, ma potremmo sperare in un numero irrisorio così facendo.
Informazione e educazione, questa la soluzione per non aggravare una condizione che sembra peggiorare di giorno in giorno.

Ciò che è evitabile, va evitato.

*Deputato del Movimento Cinque Stelle

Redazione