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MADDALONI- La «mandrakata» democristiana del sindaco Andrea De Filippo. Ha rovesciato il tavolo: da tanto si aspettava un problematico rimpasto di giunta. E allora De Filippo si inventa quasi un rimpasto programmatico dentro la maggioranza. Il colpo di scena è servito: una manovra che anche il “Divo Giulio”, che De Filippo ha conosciuto nella sua adolescenza, avrebbe apprezzato. La buona formazione giovanile serve, serve sempre e pure parecchio in un’epoca in cui il vuoto di competenze e di formazione politica è un’emergenza nazionale che affligge tutte e due le camere del Parlamento. Così, dietro la lavagna, finiscono i consiglieri Nunzio Caiazzo, Giuseppe Carfora e Domenico Russo. La lotta all'”evasione fiscale sistemica” è uno dei punti fondanti della campagna elettorale. Tanto premesso: derogare significa attaccare uno dei capisaldi della coalizione. Dopo l’ira funesta, abbiamo tastato l’umore del giorno dopo del sindaco irritato.

Come va, e ora che succede?

Va benissimo. Sono oltremodo sereno: noto con distacco che questa città non vuole cambiare. Preferisce il pantano dell’immobilismo. E’ un quarto di secolo che si cerca di disciplinare la fuga collettiva dai tributi comunali. E sempre, e dico sempre, c’è stato un intoppo che ne impediva la realizzazione. E’ un problema che ora riguarda il sindaco che verrà. Quindi questa intervista può finire qui.

Allora facciamo una intervista paradossale all’ex sindaco De Filippo. Che succederà nei prossimi giorni?

Entro lunedì ci sarà un confronto con tutti i consiglieri, semmai verranno. C’è da scegliere se stare con la lotta contro l’evasione storica dei tributi locali o con gli evasori.

Tradotto in pratica significa che stiamo al bivio?

Chi non si riconosce nei fondamenti della coalizione significa che se ne pone fuori. Negare questo aspetto essenziale, che riguarda tutte le amministrazioni d’Italia, significa rinunciare a governare un territorio. Nessun sindaco, da Aosta a Caltanissetta, potrebbe governare tollerando l’evasione sistemica di massa, per giunta anche da parte soprattutto dei ceti benestanti ignorando persino gli obblighi di legge. Allora, date queste condizioni inammissibili in Italia, non sarò più sindaco. Perché se l’evasione è giustificata, sempre e comunque, dobbiamo essere coerenti e dire a tutti i maddalonesi: non pagate. Basta privilegi solo per i soliti furbi: che la diseguaglianza e l’evasione siano almeno uguali per tutti. Mi chiedo quale amministrazione, maggioranza, sindaco, consigliere comunale potrebbe ragionare (dalle Alpi alle Piramidi) in questo modo?

Che calendario vi siete dati per un chiarimento politico?

Entro lunedì ci sarà il confronto. Ma il problema è culturale ed epocale. Al momento, gli atti della Sogert hanno prodotto oltre 350 mila euro di rateizzo di tributi non versati e circa 32 mila euro di incasso. E sapete quando, invece, ha recuperato Agenzia per le Entrate-Riscossione cioè l’Ex Equitalia in due anni? Appena 52 mila euro su 12 milioni di euro non versati. Queste si che sono cifre sono insostenibili. Queste si che dovrebbero fare saltare sulla sedia. Invece, è tutto normale. Se il comune non incassa e la gente continua a non pagare (con spirito di disinteresse e arroganza) va tutto bene. Va tutto bene Madama la Marchesa. E smettiamola di dire fandonie: il recupero è previsto dalla legge di Bilancio 2020. Non ottemperare sarebbe una grave omissione. E non finisce qui perchè sarà affrontata la questione del mancato pagamento Imu 2018-2019 da parte dell”Interporto Sud Europa. Medesimo discorso sarà fatto per i concessionari del marcato ortofrutticolo.

Redazione