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Arriva dal “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni una delle storie più belle dei recenti Esami di Stato, la prova della maturità che, per il secondo anno consecutivo, è stata “macchiata” dagli stravolgimenti organizzativi legati all’emergenza sanitaria. Una storia di inclusione sociale, solidarietà e soprattutto di istruzione, il regalo più bello che si possa fare ad un adolescente per costruire il suo futuro. Una storia che, abbiamo ragione di credere, sarebbe tanto piaciuta a Don Salvatore D’Angelo, il Fondatore della gloriosa Opera maddalonese che dell’accoglienza e dell’assistenza multirazziale aveva fatto il suo credo sin dalla prima ora. I recenti esami di maturità, svoltesi in maniera impeccabile e serena all’interno delle Scuole Superiori del “Villaggio”, hanno raccontato, tra le altre cose, la favola a lieto fino di Soukaima El Mensouri, 19 anni di origine magrebina nata a Maddaloni e residente a Messercola, frazione del comune di Cervino. A tutti gli effetti una “figlia” delle nostre terre. Non dimentica mai il rigore delle sue origini ma l’Italia è qualcosa in più di una seconda casa. Anche la vigilia della maturità ha voluto trascorrerla con Antonello Venditti in sottofondo e quella “Notte prima degli esami”, colonna sonora immancabile di ogni maturando. Soukaima ha scoperto il “Villaggio dei Ragazzi” già diversi anni fa, grazie alla sorella maggiore che è stata una brillante studentessa dell’Istituto Alberghiero. Terminate le scuole medie arriva il fatidico momento di una scelta spesso troppo grande per una ragazzina di tredici anni. Soukaima ama l’arte e le lingue e dopo una ponderata riflessione la scelta ricade sul Liceo Linguistico della Fondazione. Inizia un cammino lastricato di soddisfazioni, conoscenze e soprattutto con un’esponenziale crescita umana e culturale. Soukaima,di religione musulmana, con usi e costumi diversi e con l’immancabile pratica del Ramadan da osservare, diventa una studentessa modello con un bel “100” appena timbrato sul diploma.

Il DIPLOMA DI MERITO che il Villaggio consegna a chi termina il quinquennio con il massimo dei voti

Il massimo dei voti per un’avventura iniziata tra paure e difficoltà. La mamma casalinga, il papà con un lavoro saltuario che non può assolutamente coprire le spese per la scuola. Scatta una piccola maratona di solidarietà dove partecipano alcuni componenti della famiglia e soprattutto l’Associazione Cds Ama di Maria Pia Lurini che intuisce sin da subito l’importanza dell’istruzione per una ragazza piena di volontà e voglia di imparare. A Soukaima viene assegnata una borsa di studio speciale che si rivelerà fondamentale per coprire le spese dei primi anni. Il resto è storia recente. La neo diplomata magrebina adottata da Maddaloni, riguarda l’aula dove ha sostenuto il suo esame di maturità, stringe orgogliosa tra le mani il DIPLOMA DI MERITO, riservato agli studenti che hanno concluso il percorso di studi con il massimo dei voti, consegnatole dal Commissario Straordinario della Fondazione, dott. Felicio De Luca, e varca per l’ultima volta, con indosso la divisa del Liceo Linguistico, il portone di Piazza Matteotti.

È stata la scelta migliore che potessi compiere – dichiara Soukaima El Mensouri – quella di percorrere un ciclo di studi così importante all’interno del Villaggio dove ho trovato un ambiente fantastico che non fa emergere alcuna distinzione di ceto sociale e di appartenenza religiosa. La cosa più straordinaria sono sicuramente i professori. Al Linguistico non esistevano orari: in qualunque momento della giornata i docenti sono a tua disposizione sia per problemi legati alla scuola e spesso anche per esigenze personali. Durante questo quinquennio mi sono specializzata in tre lingue: inglese, tedesco e…arabo!

  • L’arabo?? Ma non è la tua lingua madre?

Di fatto. In realtà essendo nata a Maddaloni, l’arabo lo masticavo solo a livello dialettale senza farne un suo corretto. Il Liceo Linguistico mi ha insegnato anche a conoscere meglio le mie origini e soprattutto adesso ho grande padronanza anche nella scrittura

La studentessa del Liceo Linguistico “Villaggio dei Ragazzi”, Soukaima El Mensouri
  •    Oltre i confini scolastici, cosa ti piace delle tradizioni nostrane?

Non ci sono dubbi: il Natale è la cosa che più adoro, una festa magica di cui mi sono letteralmente innamorata. Adoro tutto del Natale: i film, lo spirito di fratellanza, la voglia di stare tutti insieme e di aiutare le persone che soffrono

  • Presumo che anche le tradizioni della nostra cucina abbiamo catturato la tua attenzione…

Pasta al forno e pizza! Vi prego toccatemi tutto ma non questi due piatti che adoro e che mangerei in continuazione…

  • L’emergenza sanitaria ha stravolto gli ultimi due anni scolastici tra DAD ed assenza prolungata con gli amici di ogni giorno. Come hai vissuto questa esperienza?

Credo che nessuno abbia sofferto più dei giovani studenti abituati ogni giorno ad uscire di casa e al rapporto diretto con coetanei, docenti e lo svago delle uscite e delle feste. Personalmente ho fatto di necessità di virtù e non mi sono mai abbattuta. Ho dato il massimo e alla fine anche la didattica a distanza ha avuto il suo peso nella mia crescita scolastica. Il mio obiettivo era terminare al meglio le Scuole Superiori per ringraziare la mia famiglia di tutti i sacrifici fatti e il COVID non poteva certo rappresentare un ostacolo

  • Il giorno dell’esame? Come lo hai vissuto: erano le ultime ore da studentessa del Villaggio…

Il cuore mi batteva a mille e il mal di stomaco aumentava ogni minuto. Ancora una volta i miei professori sono stati fondamentali, quasi come un cerchio che si chiudeva. Mi hanno dato tanto per cinque anni ed hanno saputo alimentare la giusta tranquillità per affrontare l’Esame di Stato. Anche il Commissario esterno ha saputo mettere tutti i maturandi a proprio agio. Un giorno che ricorderò per sempre”.

  • Adesso il futuro…

Voglio continuare assolutamente gli studi. Ancora non ho deciso in quale direzione. Voglio prendermi tutto il tempo possibile. Non è una decisione facile. Voglio essere un’universitaria indipendente che non deve pesare sulla famiglia. Vorrei conciliare il lavoro con gli studi e soprattutto affermarmi in una terra che mi ha adottata sin dal primo giorno regalandomi tante emozioni

Vincenzo Lombardi