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MADDALONI- Ci sarà anche la lista di Maddaloni Green nella coalizione che si presenterà agli elettori nel 2023 a sostegno del candidato sindaco Andrea De Filippo. Un annuncio atteso ma non scontato. Si concretizza il «matrimonio programmatico» dopo una lunga fase di intensa collaborazione. Usando un linguaggio di altri tempi, ma sempre efficace, si potrebbe dire: dalla convergenza programmatica alla convergenza politica.

Ne parliamo con Angelo Schiavone, che del movimento è stato uno dei promotori insieme a Bruno Cortese.

Vi presenterete con una lista, alle prossime ammnistrative, ma sul fronte diametralmente opposto a quello del 2018?

Non è proprio così. Dopo una lunga collaborazione e condivisione di una visione programmatica su argomenti importanti, la lista è solo un momento di sintesi finale di un percorso fatto su fatto concreti. Potrei ricordare il progetto Logistica mediterranea, ma anche le sollecitazioni sul Puc, l’ambiente, la gestione ammnistrativa. Quando di collabora, e vengono accolte le indicazioni sulle cose da fare e non sulle cose dette, ci sono tutti i presupposti per implementare e far crescere la collaborazione.

In altri termini, avete seminato. Adesso, molti progetti e proposte debbono essere portate a maturazione?

La verità è che su molto argomenti si è partiti da zero. Poste le base bisogna portare a compimento i progetti in itinere. E’ evidente che urge una consiliatura che porti a maturazione le tantissime iniziative messe in campo. Anche se domina lo scetticismo e la polemica quotidiana, sono state poste le condizioni per una svolta per lo sviluppo del territorio. Non mi riferisco solo al Puc. Ma il riferimento alle infrastrutture, al rilancio della macchina amministrativa. Tutto questo, e molto altro ancora vanno portate a compimento. E’ una fase importantissima di passaggio dalla rifondazione al rilancio compiuto.

Come movimento avete lanciato molte iniziative pubbliche, i partiti strutturati invece non hanno fatto nulla. Significa che, a Maddaloni, è ancora tempo di aggregazioni civiche?

E’ tempo di impegno e di partecipazione che non necessariamente, anzi sicuramente, non passa attraverso i partiti. Purtroppo, lo dico da militante di lungo corso dei partiti tradizionali, esistono e persistono delle strutture sclerotizzate, che lavorano alla autoconservazione, refrattarie e impermeabili all’ingresso dei giovani. Per farla breve, nei partiti, circolano sempre e solo le stesse persone e le stesse facce. Così non c’è futuro.

Ma c’è anche una mancanza di leadership?

Le leadership si costruiscono partendo dal coinvolgimento dei giovani. Invece, si lavora per escludere ogni forma di novità. E si lotta contro le idee nuove. Sarebbe il caso di fare autocritica che vale per tutti, nessuno escluso.

Angelo Schiavone
Redazione