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MADDALONI- Il tabù dell’ospedale. Quando maggioranza ed opposizione consiliare vanno a braccetto: parlano di tutto, anche del sesso degli angeli, ma non pronunciano una parola (dicasi una) sulle condizioni dell’ospedale civile. Litigano su tutto. Ma sulle emergenze dei servizi sanitari sono sempre d’accordo: non si parla. Siamo rimasti alla rissa o zuffa del consiglio comunale monotematico sul ridimensionamento: molte chiacchiere, tanti strepitii, il solito copia e incolla compulsivo e poi l’ordine del giorno unitario. Da allora, il silenzio assoluto, il vuoto pneumatico, l’attesa senza risposte non si sa di che cosa. E il silenzio sta diventando assordante nel mese delle europee quando i generali di partito, il solito papa straniero e l’amico in corsa verrà a Maddaloni per mietere i giusti consensi. Schhh, silenzio! Non disturbate i grandi elettori. Nel frattempo, è ritornato il tormentone della ripresa, a sei anni dal primo annuncio, dell’adeguamento funzionale del blocco chirurgico dell’ospedale di Maddaloni cioè il rifacimento del sistema di microclimatizzazione all’interno della quattro sale operatorie. Era data per imminente pure la costruzione della camera calda davanti all’ingresso del pronto Soccorso. Siamo rimasti alla delibera di 370 mila per il completamento del Pronto Soccorso. E poi ci sono i progetti, sempre annunciati e mai realizzati: il rifacimento del piazzale esterno; il completamento della facciata e a pianificazione dei lavori di ristrutturazione del terzo piano (in fase di progettazione da oltre due anni per una spesa di 2,8 milioni di euro). Infine, c’è il sindaco Andrea De Filippo che ha avanzato formale richiesta per la riconvocazione del tavolo tecnico in Regione. Risposta nessuna: il silenzio permane. Insomma, facciamo nostro il celeberrimo motto partenopeo: “‘e meglio parole sò chelle ca nun se  diceno” ovvero a volte il silenzio vale più di mille parole. Schhh, silenzio!

Redazione