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In occasione di una mobilitazione nazionale del Partito Radicale Nonviolento, coordinata da Rita Bernardini, nelle carceri italiane, gli attivisti Giuseppe Ferraro di Nessuno tocchi Caino e della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo e Domenico Letizia di Nessuno tocchi Caino, Lega Italiana dei diritti dell’Uomo e componente del Gruppo di lavoro “Carcere e Diritti Umani” del Forum Nazionale dei Giovani, si sono recati in visita, ai sensi dell’art. 117 dell’ordinamento penitenziario, presso la struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere. Ad accompagnare i due attivisti durante la visita la direttrice Carlotta Giaquinto e il Commissario Capo della Polizia Penitenziaria Gaetano Manganelli. Numerosi i dati raccolti. Si registra un ottimo rapporto tra polizia penitenziaria e detenuti, mentre la storica problematica della mancanza di acqua sembra quasi del tutto risolta. Dai dati raccolti risulta che nella struttura sono presenti 914 detenuti, 850 uomini e 64 donne, a fronte di una capienza regolamentare di 833 detenuti. Risultano 556 agenti di Polizia Penitenziaria, anche se gli agenti effettivamente in servizio sono 473. I detenuti comuni sono 579, mentre i detenuti in Alta Sicurezza sono 335. I detenuti stranieri sono 174, mentre nel corso dell’anno 2016 hanno usufruito di intervento psichiatrico 361 uomini e 30 donne. Attualmente i detenuti con disabilità motorie sono 3, mentre i detenuti che lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria sono 190. Nel corso del 2016 gli atti di autolesionismo registrati sono 91 e non è presente la figura del mediatore culturale. Si è registrata una discreta attività di laboratori ludico ricreativi all’interno della struttura e in occasione delle feste natalizie sono previste recite teatrali e mostre di arte presepiale. Nella struttura vi è un laboratorio di Arte Presepiale che coinvolge alcuni detenuti che, come in passato, chiedono la partecipazione della società civile per l’organizzazione di mostre ed eventi affinché si possa far conoscere “oltre le sbarre” il talento artistico di molti dei detenuti. Infine, numerosi detenuti lamentano la sistematica assenza del Magistrato di Sorveglianza che non riescono a contattare e che non risponde alle domande che i detenuti presentano.
 
 

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