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MADDALONI- Il consigliere Angelo Tenneriello dà i numeri sul servizio mensa scolastica. Il sindaco gli risponde con una controcontabilità. Per Tenneriello i ticket mensa scolastici sono i più cari della Provincia di Caserta. Il sindaco presenta una valutazione uguale e contraria.

Andrea De Filippo

Allora, sindaco, le famiglie maddalonesi pagano più di tutti? Se no, perchè?

Come tutte le spiegazioni che si rispettano vanno fatte due doverose precisazioni: la prima, siamo il primo comune della Provincia di Caserta ad attivare il servizio mensa. Dico il primo, e questo, alla luce della passate esperienze nefaste (con la mensa attivata molto in ritardo di settimane o mesi) non è affatto un dato trascurabile. Secondo, abbiamo da tempo annunciato un ribasso delle attuali tariffe di pari passi con la programmazione del bilancio.

Il motivo della contesa è che le tariffe attuali, sforbiciate del 10 per cento lo scorso anno, sono alte?

Ecco questo è un dato che non corrisponde al vero. E mi spiego: le aliquote o i costi della fasce più basse sono perfettamente sovrapponibili a quelle degli altri comuni. Quelle più alte, invece no. La differenza è su quelle più alte. Per quanto riguarda i comuni con tariffa unica ribadisco che è una scelta finanziaria che non farei mai: non è sostenibile per un ente come il nostro alle prese con un lento percorso di risanamento o consolidamento finanziario. Certi costi esorbitanti vengono da lontano. Abbiamo tagliato ripeto del 10 per cento l’anno scorso.

E quest’anno?

Quest’anno, come ho già detto, limeremo al ribasso anche le quote più alte. Non lo faremo subito. Continueremo ad abbassare le tariffe ma lo faremo in sede di bilancio previsionale. La nostra strategia è chiara: servizi subito e già attivati, importi contenuti per le fasce reddituali basse e progressivo adeguamento anche per quelle più alte. Ma sia chiaro, da un principio non possiamo derogare: dobbiamo garantire i servizi e pure la sostenibilità degli stessi. Comprende che l’amico Tenneriello sia nostalgico. Comprendo la sua nostalgia per le spese facili e pazze dei tempi del centrosinistra. Ma di quella stagione, purtroppo, stiamo pagando ancora i debiti accumulati e pure gli interessi. La spesa facile non possiamo permettercela. Stiamo lavorando per una spesa equa, razionale e socialmente sostenibile.

Quindi assume un impegno per il prossimo futuro?

L‘ho già assunto in tempi non sospetti. ma è doveroso fare delle precisazioni.

Quali?

Diamo per scontato che i libri di testo siano stati già distribuiti. Non rammento che questo sia accaduto gli anni scorsi. Diamo per scontato l’apertura immediata della mensa. Basta pensare a quello che è successo appena l’altro ieri per rendersi conto che abbiamo capovolto le cose. Nessun istituto scolastico comincia l’anno con carenze strutturali in difformità con le norme vigenti. E questo, gli scorsi anni, non era garantito. Comprendo che abbiamo imposto un regime di normalità assoluta, sconosciuto prima. Rivendico allora, con spirito minimalista,che abbiamo iniziato l’anno scolastico con le stesse difficoltà delle altre comunità. Non una in più. Una rivoluzione. Si può fare di meglio. Ma abbiamo riconquistato condizioni dignitose. Posso fare anche io una critica?

Critichi pure…

Se è profondamente ingiusto avere delle tariffe delle mense scolastiche differenziate per le fasce alte, allora io provo profonda indignazione e ritengo altamente ingiusto costringere la platea scolastica a utilizzare scuole che, per anni, non avevano gli standard minimi accettabili per i servizi essenziali. Sto parlando di cose inquietanti. E mi fremo qui.



Redazione