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Un’altra brutta pagina si sta scrivendo in questi giorni per il mondo del lavoro casertano.
Nel giugno 2017 la CLP Sviluppo Industriale S.p.A., concessionaria del trasporto pubblico
locale in Campania e nella provincia di Caserta, ha attivato la procedura per il licenziamento
collettivo di 63 lavoratori addetti ai depositi di Calvi Risorta, Marcianise, Piedimonte Matese e
Pomigliano d’Arco, sferrando un altro duro colpo al lavoro campano.
La CLP – che dal 2012 è subentrata all’ACMS come concessionaria del trasporto pubblico,
oggi in amministrazione controllata e colpita da due interdittive antimafia – è da tempo in
difficoltà ed ha già annunciato lo stato di crisi, con notevoli ripercussioni per i settori del lavoro
e del trasporto pubblico.
Tutto ciò si innesta in un territorio, quello casertano, in cui i diritti dei cittadini, alla mobilità,
all’istruzione, al lavoro, alla salute, alla casa, sono giornalmente messi a dura prova e spesso
negati per le fasce più deboli.
Non solo i cittadini della provincia di Caserta vivono quotidianamente i disagi di un servizio
pubblico di trasporto carente, molto lontano dai parametri di qualità richiesti dalle normative
italiane ed europee, ma quello che risulta ancor più inaccettabile è che questa crisi aziendale
(come quelle di numerose altre aziende casertane) venga scaricata sui lavoratori.
La cattiva gestione aziendale, difatti, non può essere ancora una volta addossata ai lavoratori
ed alle loro famiglie che, in un territorio in perenne e gravissima crisi lavorativa, rischiano di
trovarsi senza reddito.
La Federazione di Caserta di Sinistra Italiana si schiera al fianco dei lavoratori CLP chiedendo
innanzitutto che venga fatta maggiore chiarezza rispetto alle concessioni rilasciate per il
trasporto pubblico alla CLP, a partire dal fallimento dell’ACMS, e sostenendo tutte le iniziative
di lotta che saranno poste in essere.
Coordinamento provinciale Sinistra Italiana
Federazione di Caserta
 

bocchetti