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L’allenatore del Napoli, nella conferenza prepartita, chiede l’aiuto e il sostegno del Diego Armando Maradona

C’è da smaltire il bruttissimo secondo tempo di Verona. “Al primo cazzotto ricevuto, siamo andati giù – spiega Antonio Conte -; invece di riprenderci, ne abbiamo presi altri due. Ma, forse, è stato un bene, perché ha portato me per primo, ma anche l’ambiente e i calciatori alla realtà“.

Mister Conte ritorna sulla partita di Verona, una partita “dai due tempi. Un buon Napoli all’inizio, ma il fantasma del passato nel secondo. Ho voluto la ricostruzione su 10-12 calciatori, ossatura dello scorso anno. Sono certo che hanno compreso tutti l’accaduto e sono pronti a voltare pagina. Si può anche perdere una partita, ma non come è stata persa a Verona“.

Non cerca alibi. “Molti accampano scuse: la forma fisica, la preparazione, le gambe pesanti; contro il Verona, nulla di questo soprattutto se vediamo i dati atletici“. Torno il spettro del fattore psicologico da allontanare quanto prima.

Con il Bologna, l’intera compagine azzurra cercherà il riscatto, in un match non certo facile. “Il Bologna – continua Conte – è un ottima squadra. Lo scorso anno ha espugnato il Maradona e ci ha dato 15 punti di distacco. È una squadra fisica, con due esterni molto bravi e con ottime ripartenze. Bisognerà proprio fare attenzione su questi aspetti, ma domenica avremo bisogna del supporto completo di tutto il Maradona. Col Bologna occorre un Napoli dal 100%“.

Sono ore decisive per valutare il rientro di Buongiorno nella linea difensiva; in attacco si valuterà se dare i primi minuti davanti al pubblico amico al brasiliano Neres, “che può giocare sia al posto di Politano che di Kvara. Lo abbiamo preso per questo, dopo un lungo corteggiamento“.

Il tecnico del Napoli rimanda ogni discussione sul mercato alla società, ma non si sottrae alle domande tecniche sulla mancanza del centroavanti puro e nella necessità di arrivare alla conclusione con più uomini possibili.

A Verona – dice a riguardo Conte – abbiamo avuto occasioni con Lobotka e Anguissa. Prepariamo proprio questo. Ai miei due centrocampisti chiedo o l’inserimento di Frank o di occupare zone di campo buone per concludere. Lobo e Frank possono entrare più spesso nel tabellino dei marcatori. Anguissa sia con il colpo di testa che con la palla sbattuta all’incrocio ha avuto ottime possibilità di fare goal a Verona. Ed è questo che chiedo loro“.

Rimanda al mittente anche ogni domanda su sentimenti di sfiducia e abbattimento, soprattutto di chi lo vorrebbe dimissionario nel caso in cui non arrivassero le risposte richieste dal mercato.

Ho preso un impegno morale con la società e con il tifoso di Napoli – chiosa Conte – ma anche un impegno umano nei confronti dei calciatori con i quali voglio ricostruire questo progetto. Molti di loro sono qui perché ho fortemente voluto che rimanessero qui, malgrado qualche sirena del mercato. Mi sento questo impegno umano nei loro confronti. Ma sono convinto che prima o poi i frutti ne verranno fuori. Portiamo un po’ di pazienza“.

Domeni alle 20.45 davanti a olre 45 mila spettatori previsti al Maradona, il Napoli e Antonio Conte sono chiamati a far dimenticare subito la debacle di Verona e mostrare il volto, ma soprattutto la testa, del nuovo Napoli: con il Bologna un Napoli dal 110%.

Aniello Renga