Il Napoli inizia male e subisce un rotondo 3 a 0 al Bentegodi di Verona

Prima di campionato per Antonio Conte sulla panchina del Napoli. Non recupera Buongiorno, Conte sceglie Di Lorenzo e Juan Jesus al fianco di Rrhamani centrale. È Giovanni Simeone il faro offensivo del Napoli, con Kvaratskhelia e Politano, suoi alfieri. In mezzo al campo c’è posto, quindi per Mazzocchi, che va a completare la mediana con il duo inamovibile, ma anche senza sostituzioni attuali, Lobotka e Anguissa; opposto a sinistra Leonado Spinazzola. È questo il primo undici schierato da mister Conte per l’esordio in campionato contro il Verona.

Novità per Zanetti, rispetto all’esordio con sconfitta contro il Cesena in Coppa Italia. Sulla corsia di sinistra esordio per Frese, che recupera dai guai fisici e prende il posto di Okou. Al centro tocca a Dawidowicz fare coppia con Magnani, confermato Tchatchoua a destra. In mediana la collaudata coppia formata da Duda e Serdar, mentre sono davanti le maggiori sorprese: fuori Suslov e Harroui, spazio a Livramento a destra con Kastanos trequartista a supporto dell’unica punta Tengstedt. Panchina quindi per Mosquera, mentre Lazovic attaccherà sulla corsia mancina,

Inizio con botte a Kvaratskhelia, versato più volte con le cattive dai difensori veronesi, ma è anche il primo a colpire al 10′ verso Montipò. Il Georgiano del Napoli svaria tanto in mezzo al campo, spesso più basso di Spinazzola e altrettanto spesso in mezzo al campo, in cerca di palloni utili da giocare, senza dare punti di riferimento agli avversari.

Arriva dalla destra, la seconda occasione. Di Lorenzo e Mazzocchi giocano entrambi larghi e in sovrapposizione; Politano più accentrato al 19′ fa partire il sinistro dal limite dell’area, finendo di poco a lato.

NAPOLI A TUTTA DRITTA

Tanto possesso del Napoli, ma spesso rivolto indietro e senza cambi fronte, utili ad aprire la difesa scaligera. Le trame del Napoli sono tutte a destra, come al 33′ con un perfetto traversone di Politano e ottima inzuccata di Anguissa che finisce di pochissimo alto sulla traversa. Poco coinvolto Spinazzola, sull’altra fascia.

Sempre da sinistra nasce un’ottima trama al 43′ con un fraseggio tra Mazzocchi, Di Lorenzo e Politano che suggerisce il tiro da fuori a Lobotka, un soffio sopra la traversa.

Due minuti dopo, sempre dallo stesso lato, è Kvaratskhelia a rubare il pallone e indirizzarsi da solo verso Montipò. È Tchatchoua a fare da muro al numero 77 del Napoli, che nell’occasione ha problemi che lo costringono ad uscire e far spazio a Raspadori.

SECONDO TEMPO: IL VERONA VA SUBITO IN RETE

Il Verona parte forte nel secondo tempo. Al 48′ Kastanos si sistema il pallone sul sinistro e lascia partire un tiro a giro dal limite dell’area! Meret immobile e palla fuori di pochissimo. Il Napoli sembra rimasto nello spogliatoio.

Due giri di lancette e il Verona trova incredibilmente il goal con Livramento. Ottima ripartenza dei gialloblù, Lazovic da sinistra mette in mezzo un pallone al bacio che Livramento deve solo spingere in fondo al sacco. Immobile Meret; ferma sulle gambe la difesa partenopea, che si fa imbucare in una delle classiche azioni subite lo scorso anno. Del resto, la difesa, complice l’assenza forzata di Buongiorno è proprio quella dello scorso anno.

Occorrono 15′ per vedere un’occasione del Napoli. Sempre dalla destra, è capitan Di Lorenzo a mettere in mezzo un ottimo pallone, calciato a volo da Anguissa che prende in pieno l’incrocio dei pali a sinistra di Montipò.

IL VERONA RADDOPPIA E FA ANCHE IL TRIS

Non c’è reazione degli azzurri. Ed è il Verona ad avere quasi sempre il pallino in mano e a sfruttare l’ennesima indecisione del Napoli in mezzo al campo. Il raddoppio è di Moqsuera al 75′. Il 35 del Verona ci riprova 5 minuti dopo, ma è bravo Meret ad evitare il terzo goal.

Il tempo scorre, con il Napoli che diventa la brutta copia dello scorso anno. Troppi gli errori individuali, troppo il campo lasciato ai Veronesi. E proprio come lo scorso anno la sconfitta è rotonda: Mosquera fa il tris e doppietta personale, complice un Olivera troppo debole su Tchatchoua, che serve un assist d’oro all’attaccante gialloblù.

ANNO NUOVO, NAPOLI VECCHIO

Il Napoli della ricostruzione è rimasto negli spogliatoi. I secondi 45 minuti hanno visto in campo il Napoli dello scorso anno, o meglio le imprecisioni, gli errori, le paure dello scorso anno. La testa (per dirla come avrebbe voluto dirla Antonio Conte in conferenza stampa) dello scorso anno. E sulla testa, con questa testa, c’è poco da fare. Se non magari evitare di schierare la difesa che lo scorso anno ha fatto disastri (4 su 5 e Juan Jesus in testa); schierare Raspadori esterno, dopo l’uscita di Kvara. E i due attaccanti che non giocano un pallone.

Due tempi, dai due volti completamente diversi, così come diverso è stato il precampionato, iniziato con entusiasmo e terminato con tante perplessità. Un primo tempo, con il pallino del gioco anche se il possesso di palla non ha sortito grosse difficoltà al Verona; un secondo tempo troppo uguale al volto dello scorso anno.

Anno zero, sì; ricostruzione ancora troppo lontana. Almeno nella testa dei calciatori.