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Da tre giorni guace un lavandino abbandonato sul marciopiede in via San Francesco d’Assisi

MADDALONI- Una comunità senza speranza. In questi giorni, si discute di meccanizzazione della raccolta differenziata, della construzione del nuovo centro comunale di conferimento dei rifiuti, di videosorveglianza dellemini-isole ecologiche. Tutto intile: in pieno centro, a due pasi dal comune, sotto casa dell’assossore all’ecologia, da tre gorni staziona un lavandino abbandonato. E’ chiaro ed evidente che tutti i tentativi di risolvere, una volta e per sempre, i problemi legati alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, a partire dai cosiddetti ingombranti, verranno sempre vanificati, se tanti, troppi maddalonesi non acquisiranno un senso civico. Ma c’è una alleanza micidiale: da una parte gli incivili e dall’altra la mancanza di repressione. Sono due faccia della stessa medaglia: io non guardo e tu fai un pò quello che vuoi. Accade per le auto in sosta, l’occupazione degli spazi pubblici, dei marciapiedi. Senza la dichiarazione di una guerra totale ai trasgressori e l’applicazione di severe sanzioni del caso non c’è via d’uscita. Tutto il resto sono chiacchiere. Una guerra che deve essere estesa a chi non paga la Tari (ovvero il 40 per cento degli utenti). E ora la domanda? Quale sanzione è prevista per chi ha abbandonato il lavandino? Si sta cercando di acquisire informazioni? E soprattutto quanti altri giorni deve rimanere prima di essere rimosso? Ci vuole severità. Tutto il resto fa rima con collussione e incoraggiamento al non rispetto delle regole.

Redazione