L’iniziativa ad opera di Antonio Vinciguerra, imprenditore locale e devoto del Santo
Sono giorni di festa a Maddaloni. In occasione delle Celebrazioni in onore del Santo Patrono calatino san Michele Arcangelo, le strade della città tornano a rianimarsi, soprattutto quelle del centro e della zona della fiera settimanale. Una ricorrenza che porta centinaia di maddalonesi – e non – a ripopolare una Maddaloni spesso vuota. Un rito annuale che si caratterizza per gli aspetti più diversi, dalla voglia di assaporare il lato festivo e ludico alle occasioni di socializzazione, fino alla manifestazione della devozione nei confronti del Santo.
È proprio in questa occasione che l’imprenditore maddalonese Antonio Vinciguerra ha voluto donare alla parrocchia di “Santa Margherita Vergine e Martire” una statua che riproduce san Michele Arcangelo. Un gesto nato dalla sua profonda devozione nei confronti del patrono, ma anche per ricordare il papà che fin da piccolo faceva l’Accollatore del patrono. Gli Accollatori sono fedeli, devoti all’Arcangelo, che si sentono chiamati a portare sulle spalle la statua del Santo in occasione della festa dell’8 maggio e del 29 settembre, durante la processione sul monte o in città.
SAN MICHELE PATRONO DI MADDALONI, UN TUFFO NELLA STORIA
San Michele Arcangelo è venerato come Santo Patrono di Maddaloni per ragioni sia storiche che religiose, legate alla protezione della città e alla sua figura di difensore contro il male. Anche se non esiste un racconto preciso che spieghi da dove derivi la decisione di San Michele quale patrono della città calatina, il culto del santo è diffuso in tutta Italia, specialmente in regioni come la Campania.
Diverse le ipotesi sul perché Maddaloni lo abbia scelto come patrono
Protezione militare: San Michele è considerato il comandante delle schiere celesti, un potente difensore contro le forze del male e un protettore in battaglia. Maddaloni, essendo un centro strategico e una città con un castello medievale, potrebbe aver trovato in San Michele un protettore adatto contro invasioni e pericoli militari.
Tradizione longobarda: il culto di San Michele fu fortemente promosso dai Longobardi, che dominarono l’Italia meridionale per secoli e adottarono San Michele come loro patrono. Maddaloni potrebbe aver ereditato questa tradizione durante il periodo longobardo, quando il culto di San Michele era diffuso in tutta la Campania.
Influenza del Santuario di Monte Sant’Angelo: la devozione a San Michele è anche collegata al Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano, un luogo di pellegrinaggio molto antico e importante. La sua vicinanza relativa potrebbe aver influenzato la diffusione del culto di San Michele nella regione.