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Curiosità MaddaloniSembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, ma ovviamente non lo può essere, a rigore, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella. Tuttavia, come risulta da una prima analisi iconografica di un […]
Cultura & Spettacoli CuriositàLe figure istituzionali questa volta non si nascondono in attesa deu dati Arpac e senza mezzi termini definiscono l’incendio del sito di stoccaggio in Marcianise un disastro ambientale. Ecco quanto affermato dal Presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca: “A Marcianise, lo voglio dire senza […]
Dalla ProvinciaLe figure istituzionali questa volta non si nascondono in attesa deu dati Arpac e senza mezzi termini definiscono l’incendio del sito di stoccaggio in Marcianise un disastro ambientale.
Ecco quanto affermato dal Presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca:
“A Marcianise, lo voglio dire senza mezzi termini, siamo di fronte a un vero e proprio disastro ambientale.
Non posso limitarmi alla vicinanza verso chi si sta prodigando, in queste ore, a spegnere l’incendio ma, in quanto da rappresentante delle Istituzioni, ho l’obbligo di fornire risposte ai cittadini.
Fino a quando la gestione dello smaltimento dei rifiuti rimarrà nelle mani dei privati, come tra l’altro è stato stabilito dall’ultima legge regionale non impugnata dal Governo, continueremo ad avere rifiuti in strada o siti di stoccaggio particolarmente esposti al rischio di incendi. In Italia, “mediamente negli ultimi 3 anni sono bruciati quasi 300 siti di stoccaggio dei rifiuti. Prima non accadeva. C’è qualcosa di strutturale. Le procure e le forze di polizia, in prima fila i carabinieri, stanno indagando”, ha detto il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
Affidare al pubblico l’individuazione del sito dove realizzare l’intero ciclo dei rifiuti, con l’individuazione del numero esatto degli impianti in relazione ai vari codici di classificazione degli stessi, sarebbe l’unica soluzione auspicabile.
E, ora, non è più il caso di perdere altro tempo.”
Ecco il post del primo cittadino della città di Marcianise, Antonello Velardi:
“I residenti a Marcianise sono vivamente pregati di tenere chiuse porte e finestre, evitando che negli edifici entrino flussi d’aria dall’esterno. L’aria ha raggiunto livelli di inquinamento che destano allarme, soprattutto nelle zone di periferia a ridosso dell’area industriale. Tutto ciò è stato determinato dal noto, gravissimo incendio di rifiuti divampato stamattina in uno stabilimento – la Lea – nella zona industriale di Marcianise.
Al momento non siamo in possesso di dati certi che l’Arpac non riesce ad elaborare soprattutto per i repentini cambi della direzione del vento. Nell’attesa di dati certi e di conseguenti provvedimenti che verranno assunti, è opportuno assumere condotte di prudenza e di difesa. È perciò vivamente consigliato tenere chiusi gli infissi degli edifici ed evitare di transitare nella zona industriale.
Alcuni primissimi accertamenti effettuati dai Vigili del Fuoco nell’area dell’incendio hanno nel frattempo determinato già la chiusura immediata e il blocco di diversi impianti industriali ubicati nelle vicinanze.
L’incendio è sotto controllo. Alle 14 risultano ancora attivi pochi focolai. Ringrazio vivamente i Vigili del Fuoco per l’azione svolta. Massiccia, celere, efficace: senza il loro immediato intervento le conseguenze sarebbero state molto più gravi.
Voglio rassicurare i cittadini: sul posto ci sono tutte le forze di polizia che stanno effettuando gli opportuni accertamenti per individuare modalità e responsabilità dell’incendio. Fin dell’alba sul posto è presente in forze la nostra polizia municipale: tutti gli uomini a disposizione sono stati richiamati. Ad horas è stata convocata una riunione presso la prefettura di Caserta.
Ulteriori aggiornamenti saranno da me forniti nel corso delle prossime ore. Ai cittadini di Marcianise tali aggiornamenti arriveranno anche tramite messaggi telefonici preregistrati direttamente a casa. Confermo che si tratta di disastro ambientale.”
In data odierna, i finanzieri della Compagnia di Casetta hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso, su richiesta di questa Procura, dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con il quale è stato disposto il vincolo di indisponibilità di una villa […]
Dalla ProvinciaIn data odierna, i finanzieri della Compagnia di Casetta hanno dato esecuzione al decreto di
sequestro preventivo emesso, su richiesta di questa Procura, dal G.I.P. del Tribunale di Santa
Maria Capua Vetere, con il quale è stato disposto il vincolo di indisponibilità di una villa di
pregio, con annesso vasto appezzamento di terreno, sita in Castel Morrone, avente un valore
commerciale stimabile in oltre 2 milioni di euro. L’immobile è formalmente intestato alla
società “LA GARDENIA” a r.l. con sede in Casetta. Le persone indagate sono DE Cicco
Carolina e MORRONE Paolo; è stata indagata anche la persona giuridica “GARDENIA” srl. i
reati contestasti sono i seguenti:
a) a De Cicco Carolina, il delitto riciclaggio ex art. 648-è/.? cp di 670.000 euro provento dei
delitti tributari ascrivibili a Paolo Morrone negli anni 2009 – 2011, quest’ultimo, quale legale
rappresentante del “CENTRO DI RADIOLOGIA MEDICA E DI TERAPIA FISICA
MORRONE” srl e del “CENTRO RADIOLOGICO VEGA” srl;
b) a De Cicco Carolina, in concorso con Paolo Morrone, il reato di trasferimento fraudolento
di valori ex art. 512-bis c.p., per avere, il secondo, attribuito fittiziamente a “LA
GARDENIA” srl la titolarità dell’immobile di pregio sito in Castel Morrone per agevolare il
compimento del riciclaggio di cui sopra;
e) alla società la “LA GARDENIA” srl, la responsabilità amministrativa ex d.lgs. 231/01 con
riguardo al reato presupposto di riciclaggio a carico della De Cicco, commesso a vantaggio
della società stessa che ha acquisito illegittimamente il bene immobile nel proprio patrimonio.
Ebbene, il provvedimento reale richiesto dalla Procura giunge all’esito di una articolata
attività di indagine economico-fmanziaria, delegata alla GdF di Casetta (consistita in attività
tecnica di intercettazione; acquisizione documentale bancaria; intensa attività istruttoria), che
ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario. La “Gardenia” srl avrebbe acquisito i
terreni e ristrutturato il fabbricato, fra l’altro lussuosamente rifinito, con denaro sottratto, nel
periodo novembre 2013-luglio 2016, dal patrimonio di alcune società del gruppo
imprenditoriale casertano della famiglia Morrone, attivo nel settore sanitario con laboratori di
analisi e centri diagnostici, quali proventi dei reati tributari commessi dal 2009 al 2011
dall’allora legale rappresentante Paolo Morrone, oggi rinviato a giudizio proprio per tali fatti
di evasione fiscale. Già allora, era stato rilevato che, in epoca successiva alla condotta
delittuosa di Paolo Morrone, quale legale rappresentante di alcune società dell’omonimo
gruppo -tra cui emissione di fatture false e dichiarazione infedele- erano state poste in essere
alcune operazioni economiche opache ed anomale che avevano avuto l’effetto di depauperare
il patrimonio aziendale delle società da lui rappresentate. Da qui, l’approfondimento
investigativo fecalizzato su un’operazione (la vendita di un fabbricato con annesso immobile
sito in Castel Morrone), solo apparentemente lecita e normale, ma, in realtà, foriera di
condotte delittuose a sostegno dell’odierno provvedimento reale, tali da “smascherare” il ruolo reale della GARDENIA srl, e del suo legale rappresentante DE Cicco Carolina, titolare
da più di 30 anni di un rapporto fiduciario, quale ditta di pulizie, del gruppo Morrone.
Ebbene, veniva stipulato un contratto preliminare di compravendita di cosa altrui, dapprima,
tra la “LA GARDENIA” srl e le originarie titolari e, successivamente, tra la medesima
GARDENIA srl e le società del gruppo Morrone, che avrebbero dovuto acquistare, a loro
volta, l’immobile per destinarlo ad un “HOSPICE” dei parenti dei malati del centro Morrone.
Dall’attività investigativa realizzata, è emersa, invece, la reale finalità dell’intera operazione
immobiliare che si sintetizza nelle condotte delittuose contestate agli odierni indagati e nel
provvedimento reale oggi eseguito. Sulla base di tale formale ed apparente pattuizione, in soli
tre mesi, venivano disposti diversi bonifici, da 620.000 euro cadauno, a favore de “LA
GARDENIA”, fino ad arrivare, nel tempo, ad un valore complessivo di oltre 2,4 milioni di
euro, in tal modo svuotando le casse di alcune società del gruppo Morrone.
Da questo momento in poi, De Cicco Carolina compiva una serie di operazioni finalizzate a
riciclare tali somme di denaro, dalle casse della società dalla stessa rappresentate,
reimpiengadole nei lavori della lussuosissima ristrutturazione dell’immobile di Castel
Morrone: circa 1,2 milioni di euro solo per le rifiniture e gli arredi. In concorso con Paolo
Morrone, poi, la DE CICCO attribuiva fittiziamente a se stessa, che agiva in nome e per
conto della società la “GARDENIA srl”, la titolarità del terreno e del fabbricato suddetti.
In tal modo, la società LA GARDENIA srl avrebbe titolo per rispondere personalmente
dell’illecito amministrativo di cui all’art. 25-octies d. l.gs 306/92, in quanto la complessa
operazione di riciclaggio veniva realizzata a vantaggio e, comunque, nell’interesse della
società stessa, essendo stato acquisito, al proprio patrimonio, il terreno e il fabbricato stessi,
per un valore commerciale di gran lunga superiore rispetto all’acquisto originario, attesa la
ristrutturazione lussuosa del medesimo.
L’esecuzione del disposto provvedimento da parte della Guardia di Finanza di Casetta
dimostra la strategia di questa Procura della Repubblica di aggredire ogni forma di patrimonio
illecitamente accumulato, prestando ogni attenzione investigativa ai flussi finanziari connessi
alla consolidazione dei proventi da reato, anche di quelli tributar! (come appunto l’evasione
fiscale) ma anche al loro successivo riciclaggio per mezzo di filtri societari, professionisti
conniventi e prestanomi compiacenti.
Si era allontanato nella mattinata di ieri, sembra con intenzioni suicide, dalla sua casa di Mirabella Eclano e sarebbe con tutta probabilità riuscito nel suo intento, senza l’intervento dei Carabinieri. Dopo ore di angoscia e ricerche è stato, così, tratto in salvo il 38enne. La […]
Dalla RegioneSi era allontanato nella mattinata di ieri, sembra con intenzioni suicide, dalla sua casa di Mirabella Eclano e sarebbe con tutta probabilità riuscito nel suo intento, senza l’intervento dei Carabinieri.
Dopo ore di angoscia e ricerche è stato, così, tratto in salvo il 38enne.
La cabina di regia dell’intervento è stata la Stazione dei Carabinieri di Mirabella Eclano dove la giovane moglie, temendo il peggio, segnalava l’allontanamento del convivente.
Veniva così applicato, alla lettera e senza perder tempo, il protocollo previsto per queste emergenze: si è aperto un canale di comunicazione con il gestore telefonico dell’uomo: a distanza di qualche minuto sono state fornite le coordinate per la geolocalizzazione che, elaborate dai Carabinieri grazie al sistema in dotazione, hanno permesso di circoscrivere la zona ove si era recato il soggetto che solo successivamente la moglie riusciva a contattare sul suo cellulare al fine di prendere tempo per scongiurare l’insano gesto ed anche per meglio individuare il luogo, trattandosi di un’ampia zona boschiva.
Qualche ora dopo il Comandante della Stazione, unitamente ad altri due militari, riusciva a localizzare con precisione il 38enne che veniva rinvenuto riverso a terra, ormai quasi esanime, presumibilmente per aver ingerito un mix di whisky e farmaci ansiolitici.
Dopo le prime cure da parte dei Carabinieri, l’uomo è stato trasportato dal servizio 118 all’ospedale di Ariano Irpino dove veniva ricoverato con prognosi riservata.
A conclusione di attività condotta dai Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia, che hanno operato unitamente ai colleghi di Lioni, Volturata Irpina, del NIPAAF di Avellino e del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi, sono state deferite in stato di libertà alla […]
Dalla RegioneA conclusione di attività condotta dai Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia, che hanno operato unitamente ai colleghi di Lioni, Volturata Irpina, del NIPAAF di Avellino e del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi, sono state deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento cinque persone ritenute responsabile, a diverso titolo, di violazioni in materia edilizia nonché di attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
Nello specifico, le verifiche eseguite presso un allevamento di suini di Scampitella, anche con l’ausilio di personale veterinario dell’A.S.L. di Avellino, hanno permesso di constatare che l’azienda, soccida con una ditta della provincia di Potenza, era priva del prescritto permesso amministrativo per la realizzazione di un fabbricato in muratura e copertura in lamiera coibentata, avente dimensioni in pianta di circa 20 metri per 10, non ancora ultimato in quanto mancante di finestre, porte e impianti.
Il manufatto in questione è stato sottoposto a sequestro insieme agli attrezzi agricoli e a tre trattori ivi custoditi.
Gli operanti procedevano altresì a porre sotto sequestro tre ricoveri per allevamento di suini, aventi dimensioni di circa 80 metri per 14 cadauno, con all’interno 2.677 suini, in quanto realizzati in difformità al permesso di costruire.
Veniva inoltre appurato che per l’allevamento dei suddetti animali, l’azienda non era in possesso dell’autorizzazione integrata ambientale. Infine, nella parte retrostante dell’azienda venivano rinvenute due vasche di raccolta dei liquami, per le quali non veniva fornita alcuna documentazione relativa allo smaltimento degli effluenti prodotti dall’allevamento.
Nell’ambito della costante azione di controllo economico del territorio, disposta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, i Finanzieri della Compagnia di Cava de’ Tirreni hanno effettuato una serie di interventi in diversi esercizi commerciali, soprattutto […]
Dalla Regione
Nell’ambito della costante azione di controllo economico del territorio, disposta dal Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno per contrastare il fenomeno del lavoro
sommerso, i Finanzieri della Compagnia di Cava de’ Tirreni hanno effettuato una serie di
interventi in diversi esercizi commerciali, soprattutto ristoranti e autorimesse, al termine dei
quali sono stati scoperti 33 lavoratori completamente “in nero”.
Al momento dell’accesso, nelle ore di maggior afflusso dei clienti presso le 6 attività
commerciali controllate, nelle località turistiche di Cava de’ Tirreni, Maiori, Minori, Cetara e
Vietri sul mare, le Fiamme Gialle hanno identificato oltre 40 tra camerieri e parcheggiatori.
I successivi riscontri hanno consentito di rilevare che, di questi, ben 33 non erano stati
assunti regolarmente, risultando violate le norme in materia di impiego del personale, di
assistenza previdenziale, nonché di tutela della salute e della sicurezza.
Uno in particolare era intento a servire ai tavoli di un noto ristorante Cavese, pur
beneficiando dell’indennità di disoccupazione.
Al termine delle attività ispettive, i Finanzieri hanno segnalato i rappresentanti legali delle
società controllate all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Salerno, competente per
l’irrogazione delle sanzioni amministrative – per un valore complessivo di oltre 100.000 euro
– nonché per il recupero dei contributi non versati.
Per tre di queste società potrebbe ora scattare la sospensione dell’attività commerciale,
prevista quando i lavoratori in nero superano il 20% della forza lavoro regolarmente assunta.
Prosegue senza sosta la lotta alla piaga rappresentata dalla criminalità predatoria, condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino e che ogni giorno vede impiegati i militari dell’Arma in un capillare controllo del territorio teso a garantire sicurezza e rispetto della legalità. I Carabinieri della Compagnia […]
Dalla RegioneProsegue senza sosta la lotta alla piaga rappresentata dalla criminalità predatoria, condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino e che ogni giorno vede impiegati i militari dell’Arma in un capillare controllo del territorio teso a garantire sicurezza e rispetto della legalità. I Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino hanno posto grande attenzione alla problematica, intensificando i controlli e garantendo la massima presenza di uomini sul territorio, soprattutto durante le ore notturne ed in quelle aree particolarmente colpite dal fenomeno, sia per prevenire i reati predatori che per intervenire con tempestività ed efficacia quando necessario.
Ed ancora una volta tali sforzi hanno portati i loro frutti: in Montecalvo Irpino, nel corso di un servizio perlustrativo svolto in orario notturno, la pattuglia della locale Stazione ha intercettato un’autovettura che si aggirava con fare sospetto. Intimato l’“Alt”, i Carabinieri hanno proceduto al controllo: a bordo due soggetti di Ariano Irpino, che, alla specifica richiesta da parte dei militari operanti, non fornivano alcun valido motivo in merito alla loro presenza in quel luogo.
All’esito della perquisizione personale e veicolare, gli stessi sono stati trovati in possesso della somma di circa 600 euro nonché di due martelli, una tronchese ed altri attrezzi di cui non erano in grado di giustificarne il porto.
Condotti in Caserma per gli ulteriori accertamenti, alla luce delle evidenze emerse, a carico dei due soggetto, entrambi sulla trentina e gravati da precedenti di polizia principalmente per reati di tipo predatorio, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento poiché ritenuti responsabili del reato di cui all’articolo 707 e 708 del Codice Penale (rispettivamente “Possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli” e “Possesso ingiustificato di valori”).
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
Alla vigilia dell’ottavo turno di campionato del girone A di Promozione la sfida in programma al “Cappuccini” tra Maddalonese e Teano Calcio (domani con fischio d’inizio alle 15.30) appare tra le più enigmatiche ed equilibrate in programma. Lo dice la classifica che vede le due […]
Sport
Alla vigilia dell’ottavo turno di campionato del girone A di Promozione la sfida in programma al “Cappuccini” tra Maddalonese e Teano Calcio (domani con fischio d’inizio alle 15.30) appare tra le più enigmatiche ed equilibrate in programma. Lo dice la classifica che vede le due compagini appaiate a dieci punti, praticamente a ridosso di quella zona playoff che quanto prima sarebbe importante imboccare, specie per i granata. Lo dicono anche e soprattutto i numeri che vedono la Maddalonese con una migliore media inglese ma, con il Teano che può contare su una solidità difensiva di tutto rispetto. Solo sette i gol subiti per i rossoverdi (terza difesa del girone) che fanno della solidità nel pacchetto arretrato la loro carta vincente. Il Teano Calcio è da considerarsi il “Mister X” di questa prima parte della stagione. Quattro pareggi e due vittorie a fronte di una sola batosta rimediata contro la capolista Marcianise. Una squadra tignosa che sa vendere cara la pelle su ogni campo. Praticamente una sfida a scacchi tra i tecnici Santonastaso e Vastano, entrambi consapevoli di dover affrontare una partita tirata, dove servirà concentrazione massima per tutti i novanta minuti. Per la Maddalonese l’occasione migliore per mettersi alle spalle la sciagurata partita con il Casagiove che ha lasciato tanto amaro in bocca per il suo epilogo. “Con il Casagiove gli episodi hanno influito in maniera decisiva ma – esordisce l’allenatore della Maddalonese, Domenico Santonastaso – abbiamo anche noi peccato di concentrazione, cosa che assolutamente non dovrà accadere nella sfida con il Teano che si preannuncia complicata e tosta. In questa settimana abbiamo dovuto lavorare anche sull’aspetto mentale dello spogliatoio. I ragazzi erano consapevoli di aver gettato al vento, nell’ultimo turno, una partita che era nettamente nelle nostre mani ma, sono convinto che la lezione sia stata assorbita. Ho chiesto alla squadra maggiore attenzione in fase difensiva, certi errori si possono pagare a caro prezzo. Il Teano è formazione ben organizzata con un attacco capace di far male alla prima distrazione. In più di un’occasione hanno alzato un autentico muro davanti al proprio portiere. C’è assolutamente bisogno di una vittoria da conquistare con umiltà e grande spirito da sacrificio. L’obiettivo attuale della Maddalonese è trovare la continuità nei risultati per dare alla classifica un connotato stabile che ci permetta di lavorare al meglio. Domani ci aspetta una battaglia durissima e voglio che i miei ragazzi – conclude il trainer dei granata – rispondano alla grande”.
Santa Maria a Vico. Si è consumato ieri sera un altro dramma stradale. Michele Petrone, giovane avvocato 29enne, passeggiava sul ciglio stradale con il suo fedele amico a quattro zampe quando è stato investito da un’Audi. Conducente e passeggeri, tutti di Maddaloni, viaggiavano in direzione […]
CronacaSanta Maria a Vico. Si è consumato ieri sera un altro dramma stradale.
Michele Petrone, giovane avvocato 29enne, passeggiava sul ciglio stradale con il suo fedele amico a quattro zampe quando è stato investito da un’Audi.
Conducente e passeggeri, tutti di Maddaloni, viaggiavano in direzione Caserta.
Michele aveva la passione per la musica, “Un ragazzo straordinario” lo definiscono gli amici.
Una vita spezzata nel modo più triste di una sera di fine ottobre.
Resterà vivo per sempre il ricordo di un giovane con la chitarra, a passeggio con il suo cane, tra gli amici ed i sogni infranti da un tragico epilogo.
Livio Trapanese Anche questa sera, Venerdì 25 Ottobre 2018, come accade da anni, l’Associazione Alema, con la fattiva collaborazione della Parrocchia di Alessia, Marini e Arcara e il patrocinio della Civica Amministrazione, ha commemorato quanto: Accadde una notte…” 64° anniversario dell’alluvione del 25-26 Ottobre 1954. Con […]
Dalla RegioneLivio Trapanese
Anche questa sera, Venerdì 25 Ottobre 2018, come accade da anni, l’Associazione Alema, con la fattiva collaborazione della Parrocchia di Alessia, Marini e Arcara e il patrocinio della Civica Amministrazione, ha commemorato quanto: Accadde una notte…” 64° anniversario dell’alluvione del 25-26 Ottobre 1954.
Con inizio alle ore 18,30, sotto il porticato della Chiesa di Alessia, quanti hanno assiepato la storica chiesa parrocchiale, hanno potuto ammirare la mostra fotografica di quei tragici eventi, alle 18,45, Don Giuseppe Gorintla, con la Celebrazione Eucaristica, ha pregato, unitamente alla comunità parrocchiale, per le anime dei ventotto defunti a causa dell’alluvione.
Subito dopo la Santa Messa, i tanti convenuti, in pia processione con flambeau, si sono portati nella piazzetta di Alessia dove Don Giuseppe ha benedetto la lapide, ad esito della quale gli squilli di una tromba hanno riprodotto il silenzio d’ordinanza, mentre il dottore Nunzio Senatore, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, da deposto la corona d’alloro-
Al nominare d’ogni defunto è stato battuto un tocco di triangolo, a cura del Presidente dell’Alema, Mimmo Lambiase; i bimbi, sul finire della cerimonia hanno lasciato volare in cielo ventotto illuminati palloncini bianchi, mentre una lacrima solcava il viso di tutti noi che abbiamo fatto memoria di quanto “Accadde la notte fra Lunedì e Martedì 25-26 Ottobre 1954.
NEL QUADRO DELL’INTENSIFICAZIONE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE GENERALE E DI CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’ABUSIVISMO COMMERCIALE ED ALLA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, I FINANZIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI NAPOLI HANNO SEQUESTRATO IN POZZUOLI (NA) UNO STUDIO DENTISTICO ABUSIVO. IN PARTICOLARE, I FINANZIERI […]
Dalla RegioneNEL QUADRO DELL’INTENSIFICAZIONE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE
GENERALE E DI CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO, CON
PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’ABUSIVISMO COMMERCIALE ED ALLA
TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, I FINANZIERI DEL COMANDO
PROVINCIALE DI NAPOLI HANNO SEQUESTRATO IN POZZUOLI (NA) UNO
STUDIO DENTISTICO ABUSIVO.
IN PARTICOLARE, I FINANZIERI DEL GRUPPO DI POZZUOLI, HANNO
ESEGUITO UN CONTROLLO PRESSO UNO STUDIO DENTISTICO SITO IN
POZZUOLI, IL CUI TITOLARE È RISULTATO PRIVO DEI PRESCRITTI TITOLI
ABILITATIVI E DELLE RELATIVE AUTORIZZAZIONI PREVISTE DALLA LEGGE
PER L’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE MEDICA NONCHÉ SCONOSCIUTO
AL FISCO.
AL TERMINE DELL’ATTIVITÀ ISPETTIVA, IL LOCALE È STATO POSTO SOTTO
SEQUESTRO UNITAMENTE ALL’ATTREZZATURA CHIRURGICA RINVENUTA,
AGLI ARREDI, A FARMACI DI VARIO TIPO, ALLA STRUMENTAZIONE
ODONTOTECNICA PER PICCOLE LAVORAZIONI E/O RIPARAZIONI DI
PROTESI DENTARIE ED AGLI APPARECCHI DEDICATI ALLA
STERILIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI CHIRURGICI.
IL TITOLARE DELLO STUDIO DENTISTICO È STATO SEGNALATO
ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA PER ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE
MEDICA E NEI SUOI CONFRONTI SONO ALTRESÌ IN CORSO ACCERTAMENTI
ALLO SCOPO DI RICOSTRUIRE COMPIUTAMENTE, ANCHE SULLA BASE
DELLA DOCUMENTAZIONE RINVENUTA NEL CORSO DELL’INTERVENTO, I
COMPENSI DALLO STESSO PERCEPITI E NON DICHIARATI AL FISCO.
L’ATTIVITÀ DI SERVIZIO SVOLTA DALLA GUARDIA DI FINANZA DI NAPOLI
TESTIMONIA L’INCESSANTE IMPEGNO DEL CORPO A TUTELA DELLA
LEGALITÀ E DELLA SALUTE PUBBLICA, UNITAMENTE ALLA SALVAGUARDIA
DEL BILANCIO DELLO STATO ATTRAVERSO LA LOTTA ALL’EVASIONE
FISCALE.