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Maddaloni, Colacem: chiusura totale dello stabilimento. Dal primo febbraio, non ci saranno più dipendenti

Maddaloni (CE), 2019 Veduta aerea del cementificio Colacem (ex Cementir), sullo sfondo la cava Vittoria Fino al 31 marzo 2019 il cementificio Colacem (ex Cementir) si era visto autorizzare le attività di estrazione nella cava Vittoria per un volume complessivo di oltre 500mila m³ e il raggiungimento della quota finale di fondo piazzale di 92 metri. Nel dicembre 2018 comitati e cittadini hanno fatto ricorso contro il decreto regionale riuscendo a bloccarne le attività.

MADDALONI- E’ finita. Si chiude e tutti a casa. Da domani, ufficialmente lo stabilimento «Maddaloni Cementi S.r.l., ex-Cementi e oggi Colacem, cesserà di esistere. nel senso che, dopo 53 anni ininterrotti, dal primo febbraio gli operai non entreranno più negli impianti, negli uffici e nell’ex cava. Finisce un’epoca nel silenzio generale. Anche per gli ultimi dei 90 dipendenti (quelli che , negli ultimi  due anni, hanno lasciato quello che è stato il più grande cementificio della provincia di Caserta con destinazione Nor Italia, pensionamenti o rescissione di contratto) non ci sarà più contratto. Vanno via gli ultimi sette dipendenti e due addetti alla manutenzione ex cava. Tutto chiuso e dismesso: dall’altoforno agli uffici, un dei presidi industriali più grandi della conurbazione casertana ha già smesso di vivere. La data ufficiale della  «morte industriale e commerciale» è fissata per il 31 gennaio. Scompare l’indotto: servizio autotrasporti forniture, trasporto cemento lavorato, approvvigionamento clienti. Resta aperta ora la questione dello smontaggio dell’impianto e della ricomposizione  «strutturale e morfologica» della cava. L’unica attività aperta è quella legata agli «interventi di naturalizzazione e riforestazione». Sulla base di una intesa, tra l’amministrazione comunale e il management aziendale, si punta sul medio periodo al «rimboschimento, con l’obiettivo fattibile di riportare la natura e la biodiversità nell’area dell’ex-sito estrattivo da anni non più coltivato» in linea con le direttive del nuovo Puc.

Redazione

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