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Manifestazione nazionale a Roma (15 gennaio alle ore 14) di Infermieri, Oss e altri operatori sanitari idonei ai concorsi nella pubblica amministrazione

Noi ci chiamiamo Lucia, Pasquale, Giovanni, Giorgia, Enzo, Gianluca, Debora, Vincenzo, Said, Lucrezia, Erika, Francesca, Manuela, Elisabetta, Simone, Alina, Paolo, Claudio ecc..

Abbiamo superato: esami, valutazioni di merito, verifiche teoriche e pratiche. Per noi doveva essere la strada maestra per accedere ad attività con alti contenuti professionali.

Tanto impegno e tante aspettative sono state disattese e tradite.

Idonei a tutto ma non a svolgere le attività per cui ci siamo preparati.

La Costituzione italiana (Art. 97) conosce un solo percorso per l’accesso nella Pubblica Amministrazione: l’iter concorsuale.

Contro questo principio che stabiliva la regola generale si sono attuate deroghe motivate da emergenze, eccezioni e necessità di fatto. Questo anche lo scopo della Legge Madia (decreto legislativo n° 75 del 2017, poi trasformato in Legge) anche se, almeno formalmente, ribadiva quanto prescritto dall’Art. 97 della Costituzione.

Di fatto nella applicazione della classe politica però – emergenze, eccezioni e necessità –  sono state l’unica vera regola. Una prassi gestionale utile a sostanziare il blocco del turnover durato 10 anni e giustificare contratti alternativi a quelli a Tempo Indeterminato.

Dopo lo sblocco del turnover il ripristino della legalità e cioè l’immissione in ruolo a seguito dei concorsi si è attuato solo poche volte.

Non è stato solo un vulnus rispetto ad un principio dettato dalla Costituzione ma anche un danno materiale per chi si è attenuto alle regole della legalità ed inoltre ha prodotto un allargamento dell’area della precarietà che soltanto a parole si sarebbe voluto contrastare.

Noi siamo gli IDONEI, giovani e meno giovani, padri, madri, figli e anche nonni, ai quali, in questo preciso momento, vengono calpestati dignità e competenze.

Non vogliamo essere parte di una guerra tra poveri perché precari e sfruttati siamo tutti: chi lavora con contratti precari e chi non lavora ancora.

Oggi, non esistono più scuse, chiediamo lo scorrimento delle graduatorie vigenti, chiediamo che venga esercitato quello che è un nostro diritto, un diritto che in questi giorni viene di nuovo cancellato dalla proroga della Legge Madia ad opera del Ministro Speranza. Chiediamo infatti loscorrimento delle graduatorie vigenti e fino a loro completo esaurimento, in via prioritaria sulla stabilizzazione dei precari, e vogliamo che l’impegno in tal senso sia formulato per iscritto.

Per queste ragioni noi: Lucia, Pasquale, Giovanni, Giorgia, Enzo, Gianluca, Debora, Vincenzo, Said, Lucrezia, Erika, Francesca, Manuela, Elisabetta, Simone, Alina, Paolo, Claudio, insieme a tanti altri, abbiamo deciso di scendere in piazza, abbiamo deciso di rivendicare i nostri diritti, abbiamo deciso di prenderci ciò che ci siamo meritati! Chi ha prodotto questa situazione deve trovare le soluzioni adeguate ma non sulla pelle delle/i lavoratrici/tori.

Redazione

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