Site icon GiornaleNews

RIPARTENZA COVID: ARRESTATI 4 FACCENDIERI DOPO 28 TRUFFE INTERNAZIONALI NELLA VENDITA DI CASE E ALBERGHI

Lusingavano le proprie vittime promettendo guadagni facili ma in realtà gli unici a intascare il denaro, ben 1 milione di euro, erano loro: cinque componenti di un sodalizio criminale tra imprenditori e professionisti che simulavano di poter “piazzare” all’estero case, alberghi e terreni il cui leader neanche con il lockdown ha smesso di godersi i fasti di una vita
agiata, abitando una fantastica villa con piscina vicino al mare, oggi confiscata e acquisita al patrimonio dello Stato. Un blitz, quello odierno della GdF, coordinato dalla Procura e innescato dal GIP del Tribunale di Livorno che ha emesso provvedimenti cautelari restrittivi, con l’arresto di quattro persone, due in carcere e due ai domiciliari e una misura a carattere interdittivo con cui viene inibita l’attività professionale del quinto
componente l’associazione a delinquere: il titolare di un importante e noto studio notarile della città labronica.
È l’epilogo di una complessa indagine (Operazione “Limited”) diretta dalla Procura e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Livorno che ha disarticolato il sodalizio dedito alla commissione di truffe internazionali immobiliari e finanziarie ai danni di altri imprenditori e privati cittadini che, in pratica, anticipavano decine di migliaia di euro di spese asseritamente necessarie a costituire società inglesi presso cui intermediare gli affari con facoltosi stranieri. Alla base, una serie di denunce/querele presentate da 53 vittime delle condotte truffaldine che hanno messo in moto Procura e Fiamme Gialle, consentendo di individuare le responsabilità di 10 persone coinvolte in 28 episodi di truffa realizzati a Livorno e in altre 10 località toscane, da Firenze a Casciana Terme, da Bibbona a Portoferraio, da Ponsacco a Fauglia, da
Crespina Lorenzana a Riparbella, fino ad arrivare a Volterra e a Follonica. Ulteriori casi si sono verificati inoltre al di fuori della Toscana, in altre 8 regioni, dal Piemonte (Alessandria) alla Liguria (Camogli e Sarzana), dalla Lombardia (Pavia) al Veneto (Venezia e Verona), dall’Emilia Romagna (Carpi) all’Umbria (Assisi e Arrone), fino in Campania (Pozzuoli) e in Puglia (Altamura).
Per cinque dei dieci indagati è emerso il coinvolgimento attivo in una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla truffa, che operava attraverso schemi fraudolenti diversificati, adattati ai vari contesti.
Per i cinque, l’Autorità giudiziaria ha disposto misure cautelari personali. In particolare:

Redazione On Line

Exit mobile version