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Vicenda Clp infinita. Le segreterie regionali e provinciali di Filt-Cgil: “Epilogo grottesco. Si vogliono privatizzare i profitti e socializzare le perdite”

La conclusione della lunga e particolare vicenda della CLP sta avendo una chiusura che ha del grottesco se fossero vere le notizie che circolano tra i lavoratori. È noto a tutti la particolarità della vicenda complessiva, ovvero un’azienda colpita da interdittiva antimafia che solo grazie alla nomina prefettizia di amministratori straordinari ha potuto continuare la gestione dei contratti di servizio pubblico. Situazione che si è protratta nel tempo, anche troppo, conseguenza del rinvio del bando di gara per l’assegnazione dei servizi che ha prorogato anno per anno i contratti di
servizio in essere. Con Decreto n. 363090 del 21.12.2020 il Prefetto di Napoli ha prorogato fino al 31.8.2021 la misura straordinaria di gestione, ex art. 32 comma 10 del D.L. n. 90/2014 convertito con la Legge n.114/2014, della società CLP Sviluppo Industriale S.p.A. con riferimento ai contratti TPL per cui, a partire dal giorno 01 settembre 2021, l’azienda
non aveva più titoli per continuare il servizio di Trasporto Pubblico Locale nelle province di Caserta e Napoli.
Per la situazione venutasi a creare la Regione Campania ha, in via emergenziale, in base all’art.5 comma 5 del R.E. 1370/2007, affidato alla Air Mobilità i contratti di servizio non più in capo alla CLP. La Regione, anche su sollecitazione delle OO.SS., ha attivato tavoli di confronto ai quali la CLP, proprietà e amministratori straordinari, dopo una iniziale partecipazione si è sottratta. Le OO.SS, l’Air Mobilità e la Regione Campania hanno sottoscritto, dopo molte ed
interminabili riunioni, un protocollo di intesa che garantirà, e migliorerà, i livelli retributivi dei lavoratori attualmente in forza alla CLP ed inoltre assicurerà i livelli occupazioni nel pieno rispetto per tutti i lavoratori del CCNL Mobilità
Autoferrotranvieri Internavigatori non sempre e non a tutti assicurato fino ad oggi. Nonostante vi fossero grosse perplessità, chiaramente legittime, da parte dell’azienda affidataria, si è andato ben oltre i numeri dichiarati dall’azienda CLP quando ha comunicato i dipendenti occupati che sarebbero dovuti passare per quei contratti di servizio al vincitore della gara bandita. Risultato eccezionale visto anche l’inquadramento che avevano molti lavoratori in
forza alla CLP, contratto di autonoleggio e metalmeccanico, raggiunto grazie alla determinazione del sindacato, alla disponibilità della Regione Campania e alla sensibilità dell‘azienda affidataria che dopo lunghe trattative e riflessioni ha condiviso che il numero di 344 dipendenti, che era stato comunicato proprio dalla CLP all’ACAMIR e alla Regione Campania, per la data room, era oggettivamente sottostimato. Questi ultimi numeri e le condizioni di inquadramento contrattuale erano le condizioni di partenza di questa intricata vicenda, con grave responsabilità proprio della CLP.
Dopo la partecipazione alle prime riunioni, i rappresentanti della CLP non hanno più ritenuto di partecipare ed hanno avviato una procedura di trasferimento del complesso aziendale ex art.47 legge n. 428/1990, ben sapendo della complessità della sua attuazione. A chi ha vissuto sulla propria pelle tutte le vicissitudini del fallimento ACMS, è inutile
ricordare le condizioni di partenza con la CLP, passaggio attraverso le liste di mobilità, decurtazione del salario e varie procedure di legge 223/91. Questo era la realtà nella quale lavoravano i dipendenti, ai quali ora quella stessa
azienda si erge paradossalmente a paladina dei diritti affermando che si debba applicare il 2112 del c.c. Il protocollo di intesa sottoscritta congela le posizioni dei lavoratori al 21/12/2020 giorno successivo al decreto del Prefetto di Napoli, giorno in cui l’azienda ha saputo che avrebbe dovuto lasciare i servizi al 30/08/2021. Tutto questo però sarebbe nulla se fossero vere le notizie che l’azienda, fulminata sulla via dell’applicazione delle regole, sta proponendo e sottoscrivendo verbali di conciliazioni con i dipendenti riconoscendo a tanti un inquadramento parametrale superiore a quello riconosciuto fino ad oggi. Se fossero vere queste notizie ci troveremmo di fronte ad una situazione non solo
grottesca ma anche gravissima perché delle due l’una: o questa azienda ha sfruttato i lavoratori sottopagandoli e lucrando per se per un guadagno, oppure, e di questo ne saremmo sconcertati, si stanno elargendo facili “promozioni” a pioggia e senza una logica ai dipendenti che si prestano ad una tale pratica. Non dovrebbe ma può succedere che qualche lavoratore sia utilizzato in mansioni superiori ma sarebbe sconcertante e poco credibile se questo, così come si dice stia succedendo, riguardi decine e decine di lavoratori. Non può sfuggire a nessuno, lavoratori compresi, che se fosse confermata una tale situazione si darebbe ragione a chi, preoccupato delle possibili conseguenze nel
subentro in precedenti rapporti di lavoro tenda ad irrigidirsi ed a chiedere condizioni sempre più stringenti e meno garantiste nei confronti dei lavoratori. Altro che rispetto della clausola sociale che in questo momento si va chiedendo che venga rispettata per i lavoratori; non ci si può ricordare dei loro diritti solo il giorno prima di chiudere bottega, e se si stanno facendo conciliazioni di questo tipo siamo al paradosso che il lavoratore “sfruttato” avrebbe dalla sua un diritto su gentile “concessione” e tramite il nulla a pretendere verso il vecchio datore di lavoro responsabile di tale “sfruttamento”. Non ci scandalizzano le chiusure dei rapporti di lavoro con relative conciliazioni nelle quali ai lavoratori si riconosca quanto dovuto, ci preoccuperebbero decine e decine di conciliazione per inquadramento superiore, sarebbe interessante vedere cosa succederebbe se all’improvviso la CLP potesse e dovesse continuare il servizio. Siamo alla solita italica abitudine di privatizzare i profitti e socializzare le perdite. I lavoratori rischierebbero di avere oltra al danno la beffa di una transazione che rischia di non valere nulla e di liberare l’azienda da qualsiasi rivendicazioni inerente il concluso rapporto di lavoro. Pertanto chiediamo ai lavoratori di fare attenzione a quanto potrebbe essere loro richiesto dalla vecchia proprietà per non pregiudicare il loro futuro e preclusioni a diritti e competenze dovutegli.
Dopo l’incontro con l’AIR e la Regione Campania di ieri, finalmente dal 24 agosto, i lavoratori inizieranno a firmare il Contratto di Assunzione con l’AIR MOBILITÀ, almeno questo diventa certezza, anche per coloro, circa 100 lavoratori, dietro liberatoria del legale di parte. Ma non si può dimenticare che proprio la CLP li aveva esclusi dalla data Room inviata alla ACAMIR. Speriamo che quanto prima si chiuda questa triste vicenda e siamo fiduciosi che finalmente la Provincia di Caserta e Napoli, potranno beneficiare, in tempi brevi, viste le difficoltà che il nuovo gestore incontrerà, di un Servizio di Mobilità Efficiente edAdeguato.
Li 21/08/2021

Filt Cgil Campania e Caserta
Carlo Finozzi/Angelo Lustro

Redazione

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