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Con l’autunno ormai alle porte e il conseguente possibile aumento delle piogge, il sindaco di Cancello ed Arnone Raffaele Ambrosca ha scritto una lettera ai vertici della Protezione civile regionale per chiedere che vengano fornite comunicazioni più chiare circa le allerte meteo in modo da mettere nelle condizioni gli amministratori locali di poter adoperare le misure adeguate a tutela dei cittadini in relazione alla chiusura delle scuole e dei luoghi pubblici. La missiva è rivolta alla Dirigente Ufficio Staff Protezione Civile Emergenza e Post-Emergenza Claudia Campobasso e per conoscenza al Presidente Anci Campania Carlo Marino e a quello della VII Commissione Consiliare Regione Campania Ambiente, Energia, Protezione Civile Giovanni Zannini.

Ecco il testo integrale della lettera:

Gentile dott.ssa,

sono, con la presente, a chiedere chiarimenti e delucidazioni in ordine alla affidabilità dei bollettini meteo inviati da Codesto ufficio ai comuni della nostra Regione. In realtà, accade, sempre più frequentemente, almeno por quanto concerne la zona in cui orbita il mio Comune, che il colore attribuito all’allerta meteo, non sia, di fatto, poi, rispondente alla reale situazione sul “campo”

Più in particolare, in presenza di un’allerta arancione, sono indotto a “chiudere”, prudentemente, scuole, centri sportivi, cimiteri, luoghi pubblici di aggregazione, in generale, salvo, poi, ritrovarci col ciclo sereno, o, in nulla corrispondente all’allarme generato dal colore, in questo caso arancione.

Viceversa, non di rado, è capitato che, con un’allerta di colore giallo, dunque di minore criticità. si siano verificate situazioni di potenziale pericolo per la popolazione.

Sono certamente consapevole che le previsioni meteo hanno margini di approssimazione e che si lasci ai Sindaci, conoscitori del proprio territorio e delle loro caratteristiche geomorfologiche, antropiche e orografico-ambientali, la discrezionalità di adottare i provvedimenti prudenziali più opportuni. Ma, è pur vero che, così facendo, si finisce per assistere a “chiusure” sempre più “spinte”, ispirate alla massima cautela, o, di contro a una discrezionalità eccessiva che potrebbe sfociare in una sottovalutazione dell’emergenza diramata col colore giallo. E’ agevole comprendere, perciò, il disagio, l’imbarazzo, la responsabilità di una decisione non ben calibrata, da parte dei Sindaci in simili condizioni date.

Delle due l’una:

Si aumenti il grado di dettaglio delle previsioni meteo, magari, ripartendole per singoli specifici comuni, al fine di orientare con maggiore conforto le decisioni dei

Sindaci:

Si, vincoli, viceversa, la docisione dei Sindaci al colore attribuito all’emergenza, cosicché, in presenza di un’allerta di colore arancione, ad esempio, corrisponda l’obbligo, e non la discrezionalità, da parte dci Sindaci, dell’adozione di provvedimenti “ablatori”.

Con spirito di sevizio e osservanza istituzionale.

Redazione