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E’ partita la raccolta delle firme sui 4 quesiti referendari che intervengono su specifici aspetti della legge elettorale in vigore, detta Rosatellum: 1) Abolizione del voto congiunto tra candidati uninominali e liste plurinominali, per permettere la libertà di scelta tra lista proporzionale e candidato uninominale; 2) Niente soglie di accesso per liste autonome e per coalizioni, per ridurre la dispersione di voti validi e per garantire un maggiore pluralismo nella rappresentanza politica del popolo italiano; 3) No pluricandidature e ogni candidato solo nel suo collegio, per impedire agli apparati di partito di predeterminare la composizione del Parlamento e per ridurre il numero dei parlamentari “fedeli collaboratori dei capi partito”; 4) Tutte le liste devono raccogliere le firme per proporre candidature, perabolire il privilegio che esonera dalla raccolta di firme i Partiti già presenti in Parlamento e per assicurare a tutte le forze politiche di partire alla pari nella competizione elettorale, con uguale obbligo per tutte le liste di candidati di raccogliere lo stesso numero di firme. Ai 4 quesiti referendari, che scontano inevitabilmente i paletti costituzionali, si accompagna poi una legge d’iniziativa popolare per consentire l’introduzione delle preferenze, in modo che il Parlamento cessi di essere il luogo dei nominati e diventi invece il luogo degli eletti dal popolo. “Sono due iniziative – ha dichiarato Dario Caprio promosse nel nome del compianto compagno Felice Besostri, scomparso a gennaio scorso, che per tutta la vita non ha fatto che ricordarci che la qualità di uno Stato democratico dipende dalla sua legge elettorale. Felice Besostri che ha fatto dichiarare incostituzionale sia il Porcellum che l’Italicum e che dinanzi alla protervia di un parlamento sistematicamente elusivo delle sentenze della Corte costituzionale era diventato l’anima del movimento referendario.” Qui le informazioni e tutti i materiali: https://www.iovoglioscegliere.it/.

È possibile firmare i quattro referendum ideati da Felice Besostri con una procedura online, facendosi identificare con il proprio SPID o con la Carta d’Identità Elettronica, CIE. Cosa serve avere pronto per firmare è spiegato qua: https://www.iovoglioscegliere.it/prima-di-firmare. La procedura è un po’ complessa, perché richiede anche il versamento di una piccola somma. Questo dovuto al fatto che lo Stato, per non favorire la democrazia diretta, non rispetta le sue stesse leggi. Infatti la legge 30 dicembre 2020, n. 178, prevedeva l’entrata in funzione dal primo gennaio 2022 di una piattaforma pubblica (e gratuita) per raccogliere firme digitali sui referendum. Questo per rientrare nel rispetto degli obblighi internazionali, dopo l’intervento dell’ONU nel caso “Staderini/De Lucia vs Italy”, che condannò l’Italia sulla base degli ostacoli irragionevoli alla raccolta delle firme nell’esercizio del diritto dei cittadini al referendum. Ma la piattaforma è stata messa online “in test” solo nel novembre 2022 e poco dopo è stata posta “in manutenzione” e lo è ancora oggi, dopo un anno e mezzo! Si è quindi costretti (come è capitato anche in altre circostanze) a ricorrere ad un servizio privato di certificazione firme, al costo di 1,90 € per accesso. Per superare le necessarie 500.000 firme, si arriva a pagare oltre un milione di €! Decisamente fuori della portata di gruppi di comuni cittadine e cittadini di varia estrazione sociale, formazione culturale, orientamento politico che rivendica il diritto costituzionale di scegliere col voto i rappresentanti parlamentari. È possibile ovviamente firmare – ha sottolineato il portavoce dell’AMBC, Gianni Pagliaroanche presso i Comuni. E Francesco Silvestre, il referente casertano del “Comitato referendario per la rappresentanza“, sta formalmente sollecitando i Comuni della nostra provincia (attraverso l’invio di una Pec) affinché provvedano a pubblicare, ai sensi dell’art. 75 Cost. e della legge 325/70 e s.m.i., sul sito web istituzionale l’avviso per la raccolta firme per i 4 referendum “besostri” “iovoglioscegliere” e a rendere possibile (e facile) la raccolta firme sui moduli già trasmessi dal comitato ai Comuni. Nei prossimi giorni invierò anch’io una pec di sollecito al comune di Mondragone.”

Passiamo a una notizia di welfare. Ricorderete che a causa dell’incapacità dell’Amministrazione Pacifico-Lavanga, il nostro Comune era stato costretto a restituire oltre 70mila € non spesi per i centri estivi: https://www.casertanotizie.com/politica/2024/03/05/associazione-mondragone-bene-comune-comune-fuorilegge-cosa-aspetta-il-prefetto/. È di questi giorni la pubblicazione dell’elenco provvisorio dei comuni che hanno manifestato l’interesse al finanziamento delle proprie attività socioeducative per l’anno 2024. Un elenco che diverrà definitivo il 28 giugno 2024 e riporterà la quota di finanziamento riconosciuta a ciascun comune. Questa volta il comune di Mondragone ha manifestato interesse al finanziamento governativo: https://famiglia.governo.it/it/politiche-e-attivita/comunicazione/notizie/attivita-socioeducative-dei-comuni-anno-2024-pubblicato-elenco-provvisorio-dei-beneficiari/. E questo è già un passo in avanti. Ci piacerebbe a questo punto che grazie a qualche Consigliera o Consigliere comunale la città potesse conoscere le attività socioeducative programmate per l’anno 2024 per le quali il Comune ha manifestato interesse e i termini della loro realizzazione. E ciò anche per evitare che – come al solito – sia già all’opera qualche associazione/cooperativa/ente di parte (il welfare locale e di zona è interamente privatizzato e con assoluta discrezionalità).

E terminiamo con una gran bella notizia: Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è libero … nonostante la mancata cittadinanza onoraria del comune di Mondragone:   https://giornalenews.it/ambc-il-comune-di-mondragone-conferisca-la-cittadinanza-onoraria-a-julian-assange/. Le modalità della liberazione di Julian Assange non rappresentano senz’altro il trionfo della libertà di stampa, ma portano comunque alla libertà un uomo gravemente provato dalla lunga detenzione e allontanano per sempre lo spettro di una condanna che sarebbe potuta arrivare fino a 175 anni di carcere.

Redazione