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Nel denunciare pubblicamente l’abnorme ricorso alle multe per infrazioni del Codice della strada, che ha incredibilmente portato la città di Mondragone sul podio a livello nazionale, l’Associazione Mondragone Bene Comune chiedeva ai Consiglieri comunali di presentare un’interrogazione/interpellanza per verificare l’omologabilità dei dispositivi utilizzati sul territorio comunale, stante l’importante sentenza della Cassazione (N. 10505): https://www.casertanotizie.com/politica/2024/06/03/nessuno-in-italia-guadagna-dalle-multe-piu-di-mondragone-ma-e-normale/. Ebbene, i Consiglieri Cennami, Marquez e Martucci hanno presentato un’interpellanza al Sindaco per chiedere se fosse a conoscenza che i dispositivi utilizzati per elevare le multe non sono omologati e quali provvedimenti siano stati attivati per evitare che i cittadini continuino a pagare multe illegittime, nonché quali iniziative si intendano attivare nei confronti di chi tali dispositivi li ha acquistati ed installati. L’interpellanza non è stata illegittimamente iscritta all’odg dell’ultimo Consiglio comunale. Correttezza istituzionale vorrebbe che interrogativi così sensibili per tanti cittadini ottenessero risposte ad horas, al di là di regolamenti e procedure. Ma, come si sa, la correttezza istituzionale è merce assai rara di questi tempi. Prima o poi, comunque, qualche risposta bisognerà pur avere.

Tuttavia, sulla polizia locale di Mondragone andrebbe fatto un approfondimento a tutto tondo e aperto un serio dibattito. A partire dai numeri, che – come sempre – aiutano a capire i fatti. Vediamo qualche numero.

La spesa per la polizia locale ai fini del fabbisogno standard per abitante è fissata in Italia a 38 €.  A Marcianise la spesa pro capite (dati 2023) arriva a 47,16 €, a Santa Maria Capua Vetere a 49,2 €, a Formia a € 49,78, ad Aversa a € 52,87, a Pozzuoli arriva a € 65,96 e a Massa Lubrense a € 68,05. E a Mondragone? Da noi una spesa complessiva di 2.122.150,41 € determina una spesa pro capite addirittura di 74,52 €, quasi il doppio del fabbisogno standard. Una spesa in linea con quella di Comuni al di sopra dei 100mila abitanti, ma da noi – come si sa – i residenti non arrivano a 30mila.

Di fronte a tali cifre alcune domande sorgono spontanee: Perché abbiamo una spesa per la polizia locale così alta? E, soprattutto, quali sono i benefici di tali costi abnormi?

Ma, non contenti, pensano addirittura di aumentare la spesa. Infatti, nel nuovo PIAO programmano di raddoppiare l’organico a tempo indeterminato dei vigili urbani, portandolo entro il 2025 dagli attuali 20 a 40 (ai quali poi si aggiunge, come sempre, un altro plotone di vigili a tempo determinato). E anche in questo caso siamo fuori dagli attuali parametri: secondo i fabbisogni standard dovremmo infatti avere al massimo 30 vigili urbani. Perché programmarne dieci in più? Quali analisi sono state fatte per arrivare a questi numeri?

Da tempo sosteniamo che la sicurezza e la mobilità sono state “scippate” alla Politica e al Consiglio comunale (come tante altre questioni) e sono diventate oggetto d’esclusivo interesse di burocrazie e Comandi. I soldi delle multe – legittime o meno – arrivano (e se non arrivano gonfiano comunque le carte contabili di residui attivi), i buchi di un bilancio dissestato vengono così apparentemente tappati e, allora: “crescete, moltiplicatevi e fate un po’ come vi pare”.

Nel nostro precedente comunicato chiedevamo a qualche Consigliera o Consigliere comunale di proporre, attraverso una mozione, anche un progetto di nuova viabilità, con strade scolastiche e strade pedonalizzate e di porre – quindi – al centro della mobilità urbana non i veicoli a motori, ma i cittadini, le bambine e i bambini, gli anziani, i pedoni e i ciclisti.

Per restituire in tal modo la Città ai Cittadini e la Mobilità alle decisioni della Politica.

Redazione