00 5 min 8 mesi
L’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere rappresenta un caso emblematico di come la gestione della sanità in Campania sia lontana dagli standard nazionali ed europei

Riceviamo e pubblichiamo

La sanità in Campania rappresenta una delle questioni più spinose e critiche per la regione da diversi anni. Tante sono le criticità e le inefficienze del sistema sanitario regionale.

Bisogna affrontare una serie di problematiche sistemiche che minano la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari per i cittadini, sempre più costretti a liste d’attesa infinte e chiedere accesso alle cure tramite le strutture private.

La regione si trova a dover fronteggiare una serie di gravi criticità, tra cui il sovraffollamento degli ospedali, la carenza di personale sanitario, la qualità scadente dei servizi erogati, fenomeni diffusi di corruzione e malaffare, la mancanza di investimenti e un deficit di innovazione tecnologica.

In questo contesto, l’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere rappresenta un caso emblematico di come la gestione della sanità in Campania sia lontana dagli standard nazionali ed europei.


Nel corso degli anni, l’ospedale ha subito una graduale e progressiva diminuzione dei posti letto, dei reparti e delle attrezzature, culminata nella recente chiusura del pronto soccorso.

Questo ha creato una lacuna significativa nell’assistenza sanitaria di un’ampia area territoriale.

Inizialmente la chiusura è stata motivata dalla necessità di rispondere e adeguare l’offerta sanitaria all’emergenza della pandemia Covid, ma in realtà ha sempre nascosto il vero scopo di smantellare progressivamente l’ospedale per favorire magari gli interessi dei privati a discapito della salute pubblica.


Qualsiasi indagine accurata sulla situazione della sanità in Campania e sull’ospedale Melorio dovrebbe esaminare le radici di tali problemi, evidenziare le responsabilità politiche e amministrative, e porre in primo piano le esigenze e le aspettative dei cittadini. Dovrebbe anche proporre soluzioni concrete per rafforzare la qualità e l’efficienza del sistema sanitario regionale, garantendo un accesso equo e tempestivo ai servizi sanitari a tutti i livelli.

Non è possibile vivere con la speranza dell’apertura del nuovo ospedale tra Capua e Santa Maria Capua Vetere quando migliaia di centinaia di cittadini sono scoperti da un punto di primo soccorso sul territorio. La realizzazione del Policlinico a Caserta ne fa scuola. Tempi incerti e molto lunghi.

Ricordiamoci che la Regione Campania ha una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti (di cui circa 1 milione nella provincia di Caserta.

La provincia di Caserta, la stessa che è martoriata anche dalla terra dei fuochi, è coperta da solo 6 ospedali. Un numero che non corrisponde ai pronti soccorsi. Un numero sicuramente insufficiente vista l’efficienza e il tasso di ricovero ospedaliero tra i più alti a livello nazionale.

Per la città di Santa Maria Capua Vetere e dei comuni limitrofi è “urgente” avere nel minor tempo possibile la riapertura del presidio ospedaliero Melorio ampliandone anche la gamma dei servizi accessibili.

La chiusura fino ad oggi ha scatenato un’ondata di proteste da parte della comunità locale, ma la politica locale non ha mia saputo ascoltare realmente i bisogni dei cittadini e di conseguenza non fornire risposte esaustive.

La decisione è stata attribuita a una carenza di personale medico e infermieristico e problemi strutturali. Tuttavia, tale mossa ha ulteriormente sovraccaricato gli altri ospedali della provincia già sotto pressione a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Al di là di questa chiusura specifica, il sistema sanitario campano è afflitto da una serie di problematiche strutturali, tra cui lunghe liste d’attesa per prestazioni specialistiche, carenza di posti letto e attrezzature tecnologiche, mancanza di personale qualificato e motivato, disomogeneità dei servizi offerti sul territorio, fenomeni di inappropriatezza prescrittiva e assistenziale, violazioni dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e casi di corruzione che compromettono la trasparenza e l’efficienza del sistema.

Non possiamo rispondere a queste criticità con altre chiusure dei presidi ospedalieri. La salute dei cittadini è a rischio.

Chiediamo all’amministrazione comunale e all’opposizione politica della città di Santa Maria Capua Vetere un incontro con la delegazione dell’associazione “Schierarsi” e un documento che ne illustri chiaramente come siamo arrivati a questa situazione, ma soprattutto come si pensa di potersi muovere per poter ottenere la riapertura dell’ospedale e del pronto soccorso del Melorio.

Redazione