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Perplessità sulla divulgazione dei siti vigilati e la visibilità degli apparecchi. Forse si punta ancora sull’ “effetto deterrenza”

MADDALONI- Progetto ronde parte terza: arrivano, dopo le ispezioni in notturna, anche le videotrappole e le telecamere come previsto nel progetto «Servizio di prevenzione repressione per il contrasto al fenomeno di abbandono incontrollato dei rifiuti sul territorio comunale». In campo, anche per l’installazione i vigili urbani e le Guardie Ambientali coordinate da Ciro Materazzo. Ma c’è una perplessità enorme: si posso installare videotrappole visibili, facilmente raggiungibili a pochi metri di altezza? Sarà un gioco da ragazzi eluderle. Una trappola funziona a se è ignota alla preda. Se è il segreto di Pulcinella ha perso la sua efficacia. Ma il vero sistema efficace, pianificato all’inizio dell’anno dall’assessore Claudio Marone, è la videosorveglianza dei siti di sversamento con oltre 50 telecamere attive e che sarà gestita, da aziende di vigilanza private, qualificate e autorizzate al trattamento di dati sensibili. Il «Grande fratello della sicurezza urbana», secondo le direttive del  garante della privacy, sarà affidato alla gestione di vigilantes virtuali abilitati a utilizzare tecnologie di controllo avanzato del territorio.

Redazione