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MADDALONI- Dopo venti anni esatti, la strana storia del rifugio dei cani, senza gara e senza garanzie finanziarie, volge al termine. Si aggiunge un’altra tessera al «puzzle amministrativo» della rottamazione dei contenziosi storici, trascinati per anni, complicati da diffide e da polemiche. La questione del «Rifugio International» è una di queste. E sembra proprio avere, se non i giorni, certamente le settimane contate. Ne parliamo con il sindaco Andrea De Filippo che sui chiaro-scuri di questa vicenda pluriennale ha voluto accendere dei riflettori.
C’è una denuncia per «induzione al maltrattamento degli animali»?
Francamente no. Nessuna citazione è mai arrivata in Comune. Aggiungo un commento: la «vera verità» su questa vicenda è che abbiamo ricevuto un documento che annunciava atti di diffida che mai sono stati formalizzati. Ma il nostro obiettivo è tutelare gli interessi dei maddalonesi, quello degli animali, dell’ente e soprattutto fare chiarezza a 360 gradi. Non è più tempo di contenziosi o vicende simili trascinate irragionevolmente e inaccettabilmente per anni. Perché di questo si tratta: di un servizio messo a gara nel 1996 e poi restato in piedi per decenni, ben oltre la scadenza regolare dei servizio, approdato fino ai nostri giorni senza che sia stata sciolta nessuna delle questioni pendenti, dei nodi amministrativi e gestionali esistenti.
Insomma, nulla di più permanente di una questione temporanea o transitoria?
Il tempo delle decisioni procrastinate, delle scelte non fatte e degli atti non perfezionati, è scaduto. Anche perché le questioni pendenti lasciate a se stesse non sono indolori o innocue. Hanno un costo che grava sempre per intero sulle tasche dei maddalonesi. Aggiungo un ulteriore commento: in questa storia, ad di là dei legittimi interessi che andremo a valutare, oltre al rispetto per i cani, c’è una parte lesa. E in questa scomoda posizione ci sono i maddalonesi che, come molte e troppe volte è accaduto fino ad oggi, sono chiamati a far fronte con i propri soldi a situazioni amministrative che potevano essere risolte molo tempo fa e gestite molto meglio.
E quindi qual’è la via d’uscita?
Innanzitutto, dopo 20 anni dico venti, c’è il primo punto fermo: l’avvio della gara d’appalto. Proprio quella tanto attesa, tanto invocata, agognata e che poi non è mai arrivata per quattro lustri.
Ma esistono anche delle pendenze creditizie vantate dal gestore che lamenta anche di accordi transattivi non rispettati. Come intendete agire?
Non ci sottrarremo al confronto. E questo è il secondo punto fermo in questa vicenda: avviata la gara, incontreremo il gestore per entrare nel merito di tutte le pendenze ancora in essere. Valuteremo gli atti, la documentazione, analizzeremo le richieste. Coltiviamo la convinzione che bisogna fare luce su tutti gli aspetti, nessuno escluso, di questo contenzioso per poterlo veramente archiviare. Nutriamo la convinzione che le richieste legittime, la tutela degli animali, la cura del territorio non possono essere gestite con l’anomala filosofia del rinvio ad oltranza. Ma coltiviamo anche un’etica della responsabilità: tutto va accertato e verificato nei minimi dettagli. Vogliamo fare tutto quello che non è stato fatto fino in fondo: la gara, il riordino del servizio, la difesa degli interessi legittimi. E soprattutto quello ch non è mai stato fatto fino ad oggi: la difesa e la tutela degli interessi dei maddalonesi prima di ogni cosa o contestualmente in qualsivoglia vertenza o vicenda amministrativa

bocchetti