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di Dario Bocchetti

E’ ormai già esplosa la mania in attesa della quarta serie di Gomorra.
La fiction dei record, ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano è in fase di realizzazione.
L’opinione pubblica si è spesso divisa in due relativamente al messaggio che la serie televisiva lascerebbe passare.
Il mondo della politica, della Chiesa e parte della società civile ha più o meno espresso un parere negativo etichettando la serie come diseducativa.
Il mio parere è diverso: E’ APPUNTO UNA SERIE TELEVISIVA INNANZITUTTO, quindi dietro tutte le scene c’è un regista, una telecamera e tanta finzione. Come per tutti i film insomma.
Allora anche capolavori straordinari che hanno rappresentato un patrimonio eccezionale per il mondo cinematografico dovrebbero essere banditi?
Il Padrino quindi non doveva essere realizzato?
Scarface?
Gli Intoccabili?
Blow?
La Piovra?
Ed infine la recentissima e fortunatissima serie Narcos?
Eppure Al Capone è realmente esistito, così come Pablo Escobar, El Chapo, il cartello di Cali, Di Lauro, Totò Riina, Provenzano, Schiavone ed il clan dei casalesi fino appunto ad arrivare al clan Polverino che in Gomorra 4 entrerà a far parte della narrazione dei fatti più o meno accaduti.
Cosa facciamo, togliamo la polvere e la mettiamo sotto il tappeto?
Qualcuno ha già evidenziato come le forze dell’ordine e la giustizia sarebbero assenti nel racconto della serie televisiva.
Il mio parere (Che è del tutto personale), è il seguente: se un messaggio questi film e serie tv hanno inoltrato almeno nei miei confronti, questo si traduce in paura.
Paura di entrare a far parte di un sistema, di un organizzazione criminale.
Paura e percezione più autentica della realtà.
In queste serie televisive, la maggior parte dei personaggi che interpretano boss e fiancheggiatori, o viene uccisa o viene arrestata. Quindi come nella realtà.
Bene, se questo è il messaggio, ben vengano Gomorra e tutte le serie televisive che, come direbbe qualcuno certamente più titolato di me, stigmatizzano la criminalità e mettono in guardia chi è spinto dall’insana tentazione di entrare a far parte di un mondo che rappresenta il male, il cancro, l’inferno.
Parafrasando un altro eroe nostrano: “La mafia è una montagna di merda” e la camorra, quella vera, non è certo inventata dalla serie tv o dai film né tanto meno alimentata dai personaggi interpretati da Salvatore Esposito o Marco D’Amore.
E voi? Cosa ne pensate? Commentate in tanti…

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