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Donne, anziani e bambini in strada: chiedono una sospensiva e una verifica delle distanze dalle case, dalle scuole, dall’ospedale e dai luoghi pubblici destinati all’infanzia. Impianto realizzato all’intreno di un campo per la coltivazione biologica di kiwi

MADDALONI- Hanno raccolto oltre mille firme. Hanno coinvolto non solo i residienti di via Sauda ma anche di via dell’Oliveto, via Brecciame e via Libertà. Ora sono in presidio permanente pacifico: oggi, chiedono una sospensione immediata dell’installazione dell’antenna 5G in via Sauda dove sono in corso lavori per la posa in opera del plinto di fondazione del pilone di 33 metri di altezza su cui dovranno essere installati i ripetitori di teefonia mobile. Lo scorso giugno hanno vinto la prima battaglia ottenendo la sopensione temporanea dei lavori. Le medesime scene si sono ripetute il 9 settembre scorso con un nuovo stop. L’installazione è troppo vicina alle abitazioni e a strutture pubbliche. Gli abitanti di via Suada non ci stanno all’«utilizzo non pianificato delle aree periferiche». E infatti, sono contrari a qualsivoglia presenza di impianti che non tenga conto dell’impatto reale e non di quello presunto. A cominciare dalla presenza dello stesso su un terreno dove si coltivano Kiwi biologici subordinati ad un rigido discipinare di produzone. Carte alla mano indicazioni in merito non ce ene sono. La protesta è pacifica ma molto ragionata. Gli abitanti della zona chiedono una sospensiva per vedecri chiaro. Vogliono numeri, cifre, dati e non pacche sulle spalle perchè l’impianto è: a cica 100 metri dalle abitazioni, 800 metri metri in linea d’aria dall’ospedale di Maddaloni; 1000 metri dalla scuola elementare Lambruschini, 1000 metri dalla scuola media Settembrini, 600 metri dalla villa comunale Franco Imposimato e il suo parco gioco destinati ai più piccoli, all’interno di un campo di kiwi biologici e a meno di 500 meri in linea d’aria dalla nascente Casa di Comunità in via Campolonogo. Numeri e dati che avrebbero bisogno, norme alla mano, di una verifica puntuale e certa. Non chiedono molto: chiedono la sicurezza dell’applicazione delle norme. Intanto hanno dato andato ad un legale di parte per ottenere quelle certezze che attualmente non hanno. Il presidio per la trasperenza continua.

Redazione