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MADDALONI- E’ davvero cominciata la “guerra tra i poveri”. Gli edili impegnati nel completamento dell’Interporto Sud Europa hanno perso la pazienza e forse anche la speranza di tornare subito a lavoro. E questa mattina, sta andando in scena l’ennesimo happening rabbioso (ma assolutamente pacifico e civile) presso gli unici cantieri ancora operativi. Non chiedono altro che lavoro, dignità e qualche certezza. Ma le scene sono quelle dei giorni più bui: da una parte i lavoratori dall’altra la polizia, carabinieri e i reparti di pronto intervento in stato di allerta. Al momento, vince il buon senso. Chiedono lavoro e non la guerra. Tanto meno danneggiare le aziende e ancor meno bloccare i lavori. Chiedono il loro spazio occupazionale, che c’era, che doveva garantire una continuità pluriennale e che non c’è più. Proprio ieri, il sindaco Andrea De Filippo aveva, con toni molto garbati, chiesto un intervento della Prefettura, visto lo stato di crescente tensione sociale, motivata da urgenti problemi occupazionali, aggravati dai fatti giudiziari che hanno colpito alcune società facenti capo a Barletta. Insomma, una condizione di prepotente urgenza che ha bisogno di un confronto tra tutti i protagonisti: aziende, parti sociali, sindaci e lavoratori. Il mancato confronto crea diffidenza ed esasperazione. Senza lavoro non si vive. Urge disinnescare un combinato disposto che potrebbe produrre effetti micidiali.

Redazione