Dopo l’epica inaugurazione d’un paio di settimane fa, culmine il viaggio di Ghilgàmesh ai confini del mondo, prosegue con una doppia narrazione di nuovo ambientata nell’antichità – ma non solo – il XVI festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Dedalo o il sublime. Un percorso nel labyrinthus mundi tra mito e storia».
L’incontro, come sempre a ingresso libero, avrà inizio alle ore 18:15 di domenica 3 novembre e vedrà l’Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19). Qui Marco Palasciano terrà due lezioni-spettacolo brevi separate da un intervallo.
La lezione n. 3 – «Nabucco e i nabi onde restò di stucco» – narrerà del re di Babilonia, dei suoi sogni e della loro interpretazione da parte del giovane profeta Daniele, non senza una demusicalizzata incursione nel «Nabucco» verdiano. La lezione n. 4 – «Le armi di Armageddon» – avrà per temi base la guerra e annessi crimini, la follia criminale, la hýbris e l’Apocalisse.
Per il programma completo di «Dedalo o il sublime» si veda il blog dell’Accademia Palasciania.