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MADDALONI- Mancava solo la «denuncia per induzione al maltrattamento degli animali» (presentata il 29 maggio scorso) nel lungo elenco di contenziosi che, per morosità pregressa, reiterata e continuata, il comune di Maddaloni ha collezionato dopo il dissesto finanziario. La documentazione imbarazzante correlata è finita sul tavolo del Prefetto Ruberto ed stata presentata ai Carabinieri. E proprio per questo l’ente locale, messo spalle al muro, ha forse deciso di cancellare l’ennesimo record negativo: dal febbraio 2012 non versa un euro per il sostentamento al canile autorizzato con annesse residenze. Si tratta degli oltre 300 cani, ospitati dal Rifugio International (affidatario del mantenimento e della custodia dei randagi nel Comune di Maddaloni dal 1998). Solo l’esposizione con le banche ha permesso di «reperire le risorse economiche per pagare gli stipendi agli operai, al direttore sanitario, garantire i farmaci, l’alimentazione, smaltimento rifiuti e tutte le attività necessarie per il benessere degli animali». A tutto il resto (cioè a disdire anche gli accordi transattivi liberamente stipulati) ci ha pensato il comune. Che non è nuovo ai volta faccia e al gioco delle tre carte. E’ il caso dei liberi accordi firmati con Rfi, e poi disdetti unilateralmente che hanno comportato solenni bastonature giudiziarie in tutte le sedi e in tutti i gradi di giudizio. Lo stesso è accaduto per il contenziosi sull’acquedotto abusivo costruito nella cinta muraria del castello. Medesimi naufragi ci sono stati per il contenzioso sul Parco Platani. E potremmo continuare. Forse la nuova stagione, all’insegna della rottamazione dei contenziosi storici, potrebbe mettere fine a questo stillicidio. La stazione unica appaltante gestirà l’affidamento della nuova gara d’appalto per il canile. Resta aperto, totalmente irrisolto e senza risposta, l chiusura del conto danni: non onorati debito per oltre un milione di euro e disdetto pure l’accordo transattivo, per circa 500 mila euro ratizzabili, che garantirebbe un risparmio di oltre 700 mila euro. Ovviamente, mancano all’appello gli arretrati non corrisposti e pure il pagamento delle fatture mensili, maturate e non corrisposte.

bocchetti