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Prosegue il viaggio di giornale news nel mondo delle pizzerie e dei pizzaioli. Questa settimana abbiamo incontrato il maestro Simeone Castaniere, in arte Simeò.

di Pierluigi Renga

Originario della provincia di Napoli, Simeone Castaniere, titolare della pizzeria “Simeò 3.0 pizzeria contemporanea” di  Rotondi, è ilprecursore della pizza contemporanea in Valle Caudina.

Nonostante la giovane età, classe 1990, il maestro Castaniere vanta di riconoscimenti nel mondo pizza di tutto rispetto; reduce del premio “Arciboldo d’oro” 2024, kermesse annuale che conferisce onorificenze a pizzerie e pizzaioli che si sono distinti durante l’anno.

È stato giudice di gara al secondo trofeo Umberto Fornito per la categoria amatoriale organizzata in collaborazione all’Associazione Nazionale Pizza Lovers.

La sua pizzeria è censita tra le migliori pizzerie della campania della guida de il Mattino a cura di Luciano Pignataro, nochè certificata come Eccellenza Italiana dall’omonimo brand ed è anche BrandSpeciliast per un noto mulino di rilevanza nazionale.

Ci racconti un po’ della sua storia. Da dove nasce la passione per l’arte bianca? 

La passione per l’arte bianca, è nata per puro caso, come ogni cosa bella della vita, nasce quanto meno te l’aspetti al pari del primo amore; e pensare che da grande volevo diventare cuoco.

Quando ha capito che di questa passione ne avrebbe fatto un lavoro?

Di professione facevo tutt’altro, anche se impastare e cucinare erano i miei hobby preferiti; ero un amatoriale. Nel  tempo libero mi divertivo così. La svolta c’è stata dieci anni fa, con l’arrivo della mia prima figlia. Ho capito che dovevo inseguire i miei sogni, e uno di questi era quello di fare il pizzaiolo. Non è stato facile cambiare lavoro e di conseguenza stile di vita; ho stravolto tutti i miei piani; sentivo che era la cosa giusta da fare; avevo fatto una promessa a me stesso. E con determinazione e tanti sacrifici ho realizzato il mio sogno.

Maestro dal nome della sua pizzeria (Simeò 3.0 pizzeria contemporanea) c’è già una anticipazione del suo concetto di pizza. Può dirci qualcosa in più?

Il concetto di contemporanea, sta già nel nome della pizzeria. Ecco il perché del 3.0. Desidero che i miei clienti percepiscano la mia identità tra quello che faccio (il mio prodotto) il nome (SIMEO 3.0) e la pizza stessa (La mia contemporanea).

Il suo concetto di pizza è senz’altro proteso verso un continuo studio dei processi legati a questa professione; questo lavoro è sempre più legato a concetti di tipo scientifici, è d’accordo?

Ognuno esprime il proprio concetto di pizza. Il mio, apparentemente semplice, è frutto di uno studio approfonditonel corso degli anni, dei processi e delle materie prime, che potesse consentire di donare al prodotto finale, gusto, scioglievolezza, leggerezza e sapore. A tal proposito ho ideato il mio prefermento (di 48 ore più altre 24); lo considero mio perché non è riconducibile né alla biga, né ad altre tipologie di prefermento classiche. Quindi, sintetizzando il mio concetto è: PIZZA CONTEMPORANEA (Studio, innovazione ed evoluzione continua) che non è più connesso alla comune espressione che riguarda solo acqua e farina, come molti pensano.

Cosa si sentirebbe di dire ad un giovane che intende muovere i primi passi in pizzeria?

Ad un giovane consiglierei,prima di tutto, di studiare tanto, lavorare e fare tesoro di ogni esperienza e questo significa apprendere  da tutti i colleghi, dal più preparato al più acerbo, perché ognuno in questo lavoro può regalarti e donarti tanto.

Facciamo un piccolo gioco. Associ due pizze, una legata alla tradizione e l’altra che indubbiamente rappresenta il progresso.

E’ difficile fare questa associazione ma è indubbio che la pizza in sé, è legata alla tradizione ed al progresso. Io credo che la pizza rappresenti il tutto, cioè, PASSATO, PRESENTE e FUTURO; albori, tradizione e progresso. Nel mio menù, infatti, i miei clienti trovano nella mia pizza, un’unica pizza, che in base alla richiesta rappresenta la tradizione e il progresso.  Un esempio su tutti è La mia margherita a ruota di carro, con i suoi classici ingredienti sugo, basilico, provola e pepe; un disco sottile e senza cornicione pronunciato, con un diametro di almeno 35/37 centimetri. Mentre invece a seguire, Ogni altra pizza del menù, per me rappresenta la:PIZZA CONTEMPORANEA, che segna il progresso. Perché per me l’espressione “pizza contemporanea” comprende tutto, ossia l’impasto, il cornicione ben pronunciato (Cioè: Alto, Vuoto, Alveolato) e leggero. In conclusione ecco come nel mio menù o nel mio concetto di pizzeria sintetizzo sia la TRADIZIONE chel’INNOVAZIONE.

Quali saranno i suoi prossimi obiettivi?

I miei prossimi obiettivi, anzi…per adesso li voglio chiamare “sogni nel cassetto”: portare la mia pizza ed il mio impasto, in tante altre città d’Italia, e poi chissà, aprire altre pizzerie. 

Un ultima domanda. Cosa ne pensa del modello “CrazyPizza” di Briatore?

Beh, posso solo dire che lui è un genio, oltre che un grande imprenditore.

Redazione On Line