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ROMA. “Il dl Vaccini, oltre a presentare chiari aspetti di incostituzionalità, viola anche un trattato che l’Italia ha sottoscritto: la convenzione di Oviedo che vieta la violazione di qualsiasi trattamento e la somministrazione di qualsiasi farmaco contro la volontà degli individui. Poiché i vaccini sono dei farmaci evidentemente stiamo violando anche questo trattato”. Lo ha detto, in Aula, illustrando la pregiudiziale di costituzionalità al dl Vaccini, il senatore del gruppo ALA-SC Vincenzo D’Anna. “Con questo decreto – ha spiegato D’Anna – sottoponiamo bambini dai 3 ai 12 mesi, con un sistema immunitario ancora immaturo, a un bombardamento che, in linea generale, non potrà che interferire sul loro sviluppo fisiologico. E facciamo questo per un eccesso di precauzione dal momento che non c’è alcuna epidemia in corso”. “Questo sparare notizie come se alle porte dell’Italia ci fossero i Lanzichenecchi portatori della peste è – per D’Anna – un criterio dissennato perché così si abbandona quel principio di cautela che invece richiamiamo laddove, paradossalmente, vogliamo rendere obbligatorie le vaccinazioni. Nessuno mette in dubbio la bontà delle terapie ma in questi vaccini si trova di tutto: plastica, residuati di acciaio, tungsteno. Perché, allora, devono essere somministrati vaccini che non sono puri al cento per cento? E qual è il criterio che ci porta ad essere così frettolosi e tracotanti da conculcare il diritto naturale che presiede il rapporto tra genitore e figlio?”. “Questo dl – conclude D’Anna – è incostituzionale e i vaccini sono impuri: non possiamo esporre i nostri bambini alle complicanze ed alle fetenzie che stanno dentro i vaccini”.
Questo il secondo comunicato stampa emesso dal senatore Vincenzo D’Anna sempre a proposito del dl vaccini:
ROMA. “La Costituzione americana immagina uno Stato costruito attorno al cittadino; quella italiana, invece, sottopone il cittadino alle prerogative dello Stato che lo vede come parte diversa da sé. Insomma: è lo stato etico, concepito come entità plurale che dice al cittadino qual è il suo bene e lo obbliga a vaccinare i propri figli anche se non c’è un pericolo incombente”. Lo ha detto, in Aula, parlando del dl Vaccini, il senatore del gruppo ALA-SC Vincenzo D’Anna. Perché, ha proseguito il parlamentare “prendere d’imperio le persone per un orecchio e costringerle a vaccinare i figli? Cosa ci costerebbe usare il principio di precauzione e di buon senso? Eppure abbiamo una legge che indica il percorso giuridico e scientifico della ricerca: giace da anni nei cassetti. Cosa aspettiamo ad approvarla? Perché non avviamo una sperimentazione sui vaccini di cui nessuno discute l’importanza ma solo l’innocuità?”. “Chi può dirci – prosegue il senatore – quale sarà il disturbo che arrecheremo all’apparato immunologico dei bambini una volta che li avremo sottoposti al bombardamento di particelle che contengono plastica, metalli pesanti, tungsteno e acciaio?”. Per D’Anna “potremmo fare vaccini puri come quelli del gatto: perché non li facciamo? Vogliamo mostrare i muscoli alle mamme e ai papà con i vaccini?”. “Chi è onesto – sottolinea ancora il senatore di Ala  – non perora cause frettolose. L’affare è grosso. E noi non dobbiamo essere strumento di nessuno: dobbiamo metterci dalla parte dei cittadini che devono essere rassicurati, non presi per le orecchie”. “Conta quello che dice il popolo. Quando ci mettiamo dalla parte dei più deboli ci siamo messi dalla parte dei migliori” conclude D’Anna.
 
 

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