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MADDALONI- Una valanga di denunce ed esposti. Gestito il problema di protezione civile, è tutto da risolvere quello sanitario. La condizione grave di «criticità igienico-sanitaria» è stata segnalata ai Carabinieri e al gruppo Carabinieri forestale di Caserta. In aggiunta, alla Procura della Repubblica, ai Vigili del Fuoco, all’Unità di prevenzione e controllo dell’asl (Uopc), all’Arpac. Lungo le vie di deflusso delle acque fetide si sono accumulati fanghi e in aggiunta continua la sedimentazione di terriccio intervallato da sabbie più fini sempre terribilmente. E’ scattata una denuncia multipla del Comitato Abc, che è culminata da da questa mattina con una prima ispezione sullo stato di contaminazione dei luoghi.

Fabrizio Crisci, dopo la pioggia, torna l’emergenza sedimenti contaminati?

La vera emergenza, quella seria, comincia sempre quando smette di piovere e coincide con l’inizio del lento ritiro delle acque. Urge rimozione e smaltire le sabbie contaminate post esondazione, nonché avviare una sanificazione.

In passato già ci sono stati sopralluoghi dell’Uopc dell’Asl?

Si è ed è stato certificato, inequivocabilmente a chiare lettere, che il materiale deposto è un rifiuto speciale.

E quindi?

Quindi il «Comitato Abc» chiede un’urgente verifica del «superamento dei valori delle concentrazioni soglia di rischio (CSR)». Il problema è la persistenza nel tempo del fenomeno. Mi spiego: con il passare dei giorni i fanghi diventano sabbia e quindi poi aerosol inalabile grazie al traffico veicolare intenso.

Serve dunque una rimozione immediata. Giusto?

Una rimozione immediata degli accumuli e una successiva sanificazione per prevenire l’impatto ambientale più subdolo e disastroso. Adesso ci sarà una nuova fotografia o relazione aggiornata sullo stato di contaminazione dei luoghi. L’obiettivo è mettere fine alla fuga dalla responsabilità per evitare di continuare a nascondere la testa sotto le sabbie fetide…

Redazione