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MADDALONI- Eravamo rimasti alla richiesta di variante in corso d’opera. E pure al consolidamento della parte posteriore e delle ali laterali. La compromissione strutturale dell’ex caserma Annunziata (oltre alla facciata ingabbiata dai ponteggi) è più grave di quello che possa pensare. Insomma, serve ancora un ulteriore lotto di lavori. Ma c’è una novità: prima della procedura di vendita all’asta dell’enorme quadrilatero, il Demanio ha formalizzato una offerta al comune.

Sindaco c’è un offerta di acquisto, a quanto ammonta?

La struttura, nel grave stato in cui versa, è stato offerta al comune per 680 mila euro.

La risposta?

La risposta è negativa. L’importo è esorbitante ma la realtà è drammatica: lo stabile versa in una condizione oltremodo precaria. Qualsiasi discorso avrebbe un senso se fossero stati completati tutti i lavori di manutenzione, messa in sicurezza e ripristino funzionale. Così, si vuole alienare un immobile cadente.

Insomma, il comune dovrebbe acquistare e poi intervenire?

Sembra proprio si. E questo farebbe lievitare i costi ad un livello insostenibile per il comune. Quindi a ciascun ente le proprie competenze: al Demanio compete la messa in sicurezza totale. Quindi si proceda. Tutti gli altri discorsi sono prematuri e non opportuni.

Ma alla fine dei lavori, il Demanio procederà alla vendita all’asta dell’immobile…

Tecnicamente, è così. Praticamente, non lo è. Mi spiego: la messa in sicurezza è un obbligo. Poi riguardo al futuro dell’immobile, il comune non intende, in alcun modo, cambiare la destinazione urbanistica dell’are a del monumento che resta area di intesse museale. Se si vuole vendere a investitori che vogliono realizzare le direttive i vincoli urbanistici, un museo o attività culturali, allora va bene. Diversamente, è l’ente locale l’unico e vero interlocutore per ragionare sul futuro possibile.

Intanto, vanno fatti i lavori….

Infatti, poiché la struttura è cadente è prematuro parlare e discutere su un futuro che non c’è. Si proceda a completare o realizzare i lavori di messa in sicurezza. Poi, create le giuste condizioni per scongiurare tutti i crolli, ne possiamo parlare. Prima l’urgenza e poi le prospettive.

Redazione