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MADDALONI- Chiesti 60. Ne arriveranno solo 8,5 milioni di euro pari al 17 per cento dei 50 milioni mesi a disposizione dalla Regione in accordo con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a sostegno delle opere di compensazione per il transito l’ammodernamento della linea ferroviaria su cui transiteranno i treni ad alta capacità (Tac) della nuova linea Bari-Napoli. Per la precisione, potrebbero arrivare 8,5 milioni di euro se, entro il 31 maggio di quest’anno, il Comune di Maddaloni sarà in grado di presentare progetti esecutivi per opere ammissibili collegate alla viabilità e opere sussidiarie. Ancora una volta, come accede puntualmente dal lontano 1970, e con una cadenza sconvolgente dal 2005, il Comune di Maddaloni arriva impreparato alla meta. Persa l’ala protettiva e pure le garanzie fornite dal dirigente Enza Pellegrino (bloccata purtroppo da problemi di salute), si rischia di non portare a casa i dovuti ristori. Così come sono tutti da sottoscrivere gli accordi per la soppressione degli otto passaggi a livello urbani e per il sistema di viabilità alternativa. Potrebbe essere questa l’ennesima perla, dopo le clamorose figuracce collegate ai megaprogetti irrealizzabili, collezionate da una classe dirigente e politica locale largamente inadeguata, impreparata, incompetente, inconcludente, reticente e soprattutto smemorata. La sconfitta al Consiglio di Stato (per la colpevole disdetta di accordi bilaterali con Rfi) è l’emblema di chi, non riuscendo a realizzare nulla di buono preferisce mastrurbarsi vagheggiando megaprogetti galattici o nascondersi dietro ai cavilli giuridici e agli avvocati. Due strategie perdenti. L’emergenza classe dirigente continua: mentre il teatrino della politica locale ha riaperto i battenti con i suoi personaggi in cerca d’autore, il territorio continua a perdere occasioni. Altro che totosindaco e totocandidati. Ci vuole ben altro
Fondi per le opere compensative.
 

bocchetti