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Il Napoli cade a San Siro dopo le ultime otto trasferte milanesi senza mai perdere

Mazzarri si presenta a Milano con la paura di perdere e ci riesce. Preoccupato dalla velocità degli avversari Theo e Leao come la Venier con Ghali e Dargen blocca la sua squadra con il ritorno al 3-5-2, anzi 5-3-2, con esterni due terzini come Di Lorenzo e Mazzocchi sono l’emblema del diktat impartito ai suoi “difendiamoci e ripartiamo”. Politano fatto fuori dalla scelta tattica difensiva basata sui tre centrali bloccati “old style”, a centrocampo il ritorno del trio Lobotka, Anguissa e del figliul prodigo Zielinski mentre in avanti Kvaratshkelia libero di gironzolare sulla trequarti a supporto dell’isolato Simeone.

Tre cambi per gli azzurri ed uno per i rossoneri rispetto alla precedente giornata

Il georgiano sembra essere l’unico in grado di creare pensieri alla difesa non perfetta rossonera. Infatti, proprio dai suoi piedi, al 10′ nasce l’azione più pericolosa degli azzurri che Simeone spreca calciando sul palo esterno a pochi passi da Maignan. Errore pagato con gli interessi al 25′ quando Theo Hernandez trafigge sul primo palo Gollini in uscita disperata, dopo una bella azione avviata da Giroud e rifinita da Leao che scopre tutte le pecche di una difesa sciagurata e disorganizzata, capace di prendere un gol di infilata nonostante lo schieramento a cinque.

Simeone spreca, Theo no.

Primo tempo che si chiude senza ulteriori sussulti ed emozioni, frutto di un gioco confusionario di entrambe le squadre. Mazzarri tenta di rimediare alla sua infelice scelta iniziale, facendo entrare subito in campo Politano al rientro dagli spogliatoi al posto di Ostigaard, tornando nuovamente al 4-3-3. Ingresso che scuote gli azzurri con il neo entrato capace di tentare il tiro in porta per ben tre volte nei primi 15′ minuti, cosa mai accaduta in precedenza. Al 54′ altra scelta discutibile di Mazzarri che, nonostante il passivo, decide di togliere il centravanti argentino lasciando il posto a Raspadori, anzichè tentare di rinforzare il reparto offensivo passando al 4-2-3-1. Infatti, gli azzurri non si rendono praticamente mai pericolosi fino alla fine con attacchi di “confusione”, frutto anche degli ultimi cambi disperati del tecnico livornese. Unica occasione è l’autopalo di Simic e la successiva respinta di Maignan su tiro centrale di Di Lorenzo. Ennesima occasione sprecata dagli azzurri per avvicinarsi a quel quarto posto, sempre più una chimera considerato il passo totalmente opposto tra Atalanta e Napoli in questo momento.

foto @sscnapoli

TABELLINO

Marcatori: 25’ pt Hernández (Mil)

Assist: 25’ pt Leao (Mil)

MILAN (4-2-3-1): Maignan 6; Calabria 6 (dal 37’ pt Florenzi 6.5), Kjær 6 (dal 20’ st Simic 5.5), Gabbia 6.5, Hernández 7.5; Bennacer 6.5 (dal 20’ st Musah 5.5), Adli 6.5; Pulisic 5.5 (dal 35’ st Jiménez s.v.), Loftus-Cheek 5.5, Leão 7; Giroud 6. (dal 35’ Jovic s.v.). A disp.: Mirante, Sportiello; Florenzi, Jiménez, Simić, Terracciano; Musah, Victor; Jović, Okafor. All.: Pioli 6.5.

NAPOLI (3-5-1-1): Gollini 5.5; Østigård 5.5 (dal 1’ st Politano 6.5), Rrahmani 5.5, Juan Jesus 6 (dal 45’ st Ngonge s.v.) Di Lorenzo 5, Anguissa 5.5, Lobotka 5.5, Zieliński 5.5 (dal 31’ st Lindstrøm 6) Mazzocchi 6.5 (dal 31’ st Oliveira 5.5); Kvaratskhelia 6.5; Simeone 5 (dal 10’ st Raspadori 6). A disp.: Contini; Natan, Olivera; Cajuste, Dendoncker, Lindstrøm, Traorè; Ngonge, Politano, Raspadori. All.: Mazzarri 5.

Ammoniti: 40’ st Juan Jesus (Nap), 46’ st Hernández (Mil)

Nello Ferraro