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Campione nella musica ma soprattutto nello stile. Un Festival di Sanremo vissuto senza mai alzare i toni e creare polemiche inutili. Emanuele Palumbo ha dato a tutti una lezione di civiltà, facendo i complimenti alla vincitrice e regalando emozioni vere con la sua canzone che già ha preso il volo nelle classifiche

E’ stato protagonista assoluto del Festival di Sanremo appena conclusosi. Nel bene e nel male. L’Italia non ha solo scoperto un grande artista, lo era già prima della spedizione in terra ligure, ma soprattutto un ragazzo vero, sincero che ha dato lezioni di civiltà ed educazione ai più grandi. Una canzone “I pè me tu pè te”, già in alta rotazione tra radio e piattaforme, la tanto chiacchierata vittoria nella serata delle cover, un fantastico secondo posto con il 60% raccolto al televoto e soprattutto la caduta dei tanti, troppi pregiudizi che lo avevano accompagnato alla vigilia. Emanuele Palumbo, in arte Geolier, 24 anni il prossimo 23 marzo, ha unito l’Italia come solo un napoletano è capace di fare.

L’ultimo atto di Sanremo24: Angelina vince, Emanuele applaude (ph: Carlo Capodanno)

Cresciuto a Secondigliano, tra mezze giornate al lavoro e la passione per i rapper americani, vive con il costante desiderio di essere utile alla causa dei ragazzi meno fortunati, di fare qualcosa per loro, di essere un esempio positivo da seguire. Ha cantato tra i fischi dell’Ariston ed ha subito valanghe di critiche sull’uso del dialetto napoletano nel brano portato in gara. Ha sopportato senza mai scomporsi una massiccia dose di razzismo musicale, come già accaduto a Nino D’Angelo e Gigi D’Alessio, illustri precedessori. Il tutto senza mai alzare polemiche e senza mai accennare a cadute di stile. E’ stato felice per la vittoria di Angelina Mango e con il suo brano ha ricevuto consensi veri e sinceri da Torino a Milano, da Vicenza a Como.

Geolier è uno dei fenomeni più eclatanti del panorama musicale. In poco tempo ben 53 dischi di platino e 23 dischi d’oro, mentre i concerti di giugno al “Maradona” si avviano al terzo sold out. Tra i suoi desideri più forti quello di realizzare qualcosa di importante per i ragazzi dei quartieri difficili di Napoli
Geolier durante un’esibizione a Sanremo2024 nello scatto di Carlo Capodanno

La vittoria del venerdi sera, nell’appuntamento dedicato alle cover, ottenuta con Luchè, Guè e Gigi D’Alessio ha sancito uno spartiacque che ha inquinato un Sanremo condotto con la maestria di un BIG navigato. Geolier è senza dubbio uno dei fenomeni musicali più eclatanti che l’Italia abbia visto e vissuto negli ultimi anni. Forte delle sue radici e sempre teso a superare qualsiasi limite geografico e musicale, in pochi anni è riuscito a diventare punto di riferimento per l’urban italiano, nonché nome tra i più richiesti da tutta la scena, collezionando, in così poco tempo, importanti certificazioni: ben 53 dischi di platino e 23 dischi d’oro. Il tutto in attesa di un tour estivo che si preannuncia clamoroso con già tre date sold out al “Maradona” di Napoli (21, 23 e 23 Giugno)

Geolier e Gigi D’Alessio (ph.: Carlo Capodanno)
  • La Napoli che trionfa al Festival di Sanremo si è arricchita di un nuovo grande protagonista: dopo Massimo Ranieri, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio, Rocco Hunt e tanti altri è arrivato il ciclone Geolier

Esagerato paragonarmi a questi grandi nomi che hanno fatto la storia del Festival e della musica in generale. Posso solo dire che a Sanremo mi sono divertito tantissimo e soprattutto sono stato bene, non ho sentito tutto quella che accadeva intorno e la felicità più immensa è stata quella di aver portato la mia musica. Non dimentichiamo che io ero tra i più piccoli di questa edizione e condividere il palco con mostri come Luchè, Gigi D’Alessio, avere i complimenti di Fiorella Mannoia e gli insegnamenti di Loredana Bertè ha rappresentato per me un momento di grande crescita

  • Venerdì sera, la serata delle cover. L’unica nota stonata all’interno di un grande Festival

Fischi ed applausi sono il modo per esternare un parere. Non posso negare che esibirmi davanti ad una platea che fischiava ed abbandonava l’Ariston è stato difficile ma sono contento della vittoria nella serata delle cover perchè alla fine non ha vinto Geolier ma il rap!

  • Con Angelina Mango, tua competitor fino all’ultimo voto, mai uno screzio, un’antipatia

Angelina ha fatto emozionare tutti, è stata fantastica, anche Annalisa, soprattutto nella serata delle cover ha messo in scena un’esibizione da far restare a bocca aperta. Angelina è stata superlativa, credo che anche mia mamma abbia fatto il tifo per lei

La vittoria nelle serata delle cover con Luce, Guè e Gigi D’Alessio (ph.: Carlo Capodanno)
  • E’ stato anche il Festival di Daniela, la mamma di Gianbattista Cutolo, Giò Giò, il musicista ucciso per una banale lite su un parcheggio. Lei in passato non ha avuto parole tenere per te…

Personalmente mi sento di rappresentare la Napoli dei ragazzi che vogliono emergere e che vogliono raggiungere i loro traguardi. Le parole della mamma di Giò Giò non credo che abbiamo crerato una spaccatura, una divisione tra Napoli bella e Napoli brutta ma, al contrario, sono servite a legare i giovani nella maniera più forte possibile perchè il sacrificio di Giò Giò possa far camminare tutti sullo stesso binario. Noi artisti abbiamo una grande responsabilità, di dover essere un esempio positivo per i giovani e – afferma Geolier – posso assicurare che cercherò di fare sempre qualcosa di positivo per i ragazzi

  • Anche la vigilia del Festival non è stata facile. Tutti ad accusarti di aver mancato di rispetto alla lingua napoletana e che per “colpa” tua era stato cambiato il regolamento

Amadeus non ha scelto me in quanto Geolier ma perchè colpito dalla lingua napoletana e dal significato della canzone. Se invece di Geolier si fosse presentato un altro artista con una canzone in dialetto valida per il contesto di Sanremo, un professionista come Amadeus non avrebbe avuto alcuna esitazione nel portarla all’Ariston

  • A bocce ferme, che Festival di Sanremo è stato per Geolier?

Il palco di Sanremo rappresenta tanto per tutti gli artisti, debuttanti ed affermati. A 22 anni sento che questa occasione è stata importantissima nonostante le classifiche mi abbiano già premiato in passato, Il Festival è un’emozione che non si può spiegare. Durante la passerella non riuscivo nemmeno a muovermi come se camminare fosse la cosa più difficile da fare. Voglio ribadire che Sanremo è stato un trampolino straordinario soprattutto perché mi ha dato la possibilità di incontrare mostri sacri della musica che mi hanno dato insegnamenti importantissimi, mi sono quasi sentito come un loro figlio“.

  • Se in futuro qualcuno ti chiedesse di “italianizzare” la tua musica?

Nessuno mi ha chiesto di italianizzare la mia musica, avrebbe perso tempo perché non avrei mai fatto una cosa che non mi appartiene. Io sono napoletano in qualunque cosa  che faccio ma…la musica è anche una continua evoluzione e chissà se un domani…

  • Tra i due obiettivi dichiarati c’è quello di restare sempre vicino alla tua gente, ai ragazzi dei quartieri difficili che credono nella tua musica

Inutile negare che sento la responsabilità di essere un riferimento per i ragazzi, in particolare per quelli della mia città che vivono in condizioni difficili. Sento la responsabilità ma sono felice, non mi crea angoscia, anzi non vedo l’ora di fare qualcosa per loro perché c’è bisogno di chi parli la loro stessa lingua. Voglio mantenere un legame con la vita reale, il successo non deve far perdere la bussola“.

  • Hai mandato il tilt il televoto con altre polemiche annesse. La Campania tutta unita per te

Quando Napoli si unisce non ce ne per nessuno. A Napoli l’amore vince su tutto. Napoli vuole sempre sostenere i suoi figli. Molte volte sembra che i napoletani si sentano proprietari dei propri figli, dei propri artisti, dei propri sportivi e senti il loro sostegno in maniera unica

  • Il progetto più immediato che intendi portare a termine?

Finire il disco prima possibile. Ci sto lavorando tantissimo e nei minimi particolari. Fosse per me sarei sempre in studio per farlo uscire il prima possibile e poi portarlo in tour, perchè non c’è cosa più bella di far ascoltare le tue nuove canzoni quando sei in concerto“.

  • La sfida tra te ed Angelina ha avuto picchi di tensione soprattutto sui social

Dobbiamo abbassare i toni e smetterla con l’odio. La musica deve unire e non dividere. Io ed Angelina siamo due ventenni che hanno scritto una pagina di storia del Festival di Sanremo. Chi ha vinto ha meritato. Tra artisti esiste solo una sana competizione, l’odio deve restare fuori

Vincenzo Lombardi