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MADDALONI- Più che un’associazione è un movimento. Anavo story: 30 anni di impegno per il territorio, i ragazzi invisibili, la famiglie in difficoltà, i progetti educativi. Il modo migliore per presentare la storia dell’Anavo, in sintesi, è affidarsi alle frasi di don Bosco tanto care a Peppe Ceci uno dei fondatori: “L’educazione è cosa di cuore” e “Nessun predica è più edificante del buon esempio”.

Sono trascorsi trent’anni da quel febbraio del 1994, quando un gruppo di visionari, cittadini volenterosi, decisero di impegnarsi in prima linea per la tutela di minori, anziani e disabili, e per la salvaguardia dell’ambiente sul territorio di Maddaloni. Da allora sono state svolte tante attività all’insegna dell’agire solidale e a supporto dei più deboli. E’ così che l’Associazione di Volontariato A.Na.Vo., le cui origini sono parte della storia cittadina, è diventata un punto di riferimento per il territorio, con iniziative di prevenzione dei fenomeni di esclusione sociale e azioni di contrasto alla povertà. Dopo varie peripezie alla ricerca di una casa, L’A.Na.Vo. è approdata nell’attuale sede, in via Ponte Carolino, senza mai allontanarsi troppo dal quartiere da cui provengono le centinaia di bambini e famiglie che sono parte della sua storia. E’ di loro che l’A.Na.Vo. si occupa principalmente collaborando con tantissime associazioni, scuole e Istituzioni. Per organizzarsi nel lavoro quotidiano si è dotata di una struttura suddivisa in Centro di aggregazione, centro di ascolto e in un Osservatorio sociale.

La struttura

Il Centro di aggregazione è uno spazio aperto tutti i giorni che accoglie bambini e ragazzi inseriti in un progetto educativo articolato che prevede numerose attività socializzanti e formative. Nel periodo scolastico, tutti i giorni funziona, il laboratorio didattico con attività di doposcuola integrate con laboratori di bricolage, decoupage, cineforum. Il laboratorio di ballo e teatro e’ lo spazio del Centro che offre occasioni di sano protagonismo e costruzione di positiva autostima ai piccoli ‘girasoli’, così da sempre si sono chiamati i bambini del Centro. Gli animatori sono volontari, persone ricche di umanità, disponibili a diventare dei punti di riferimento per i bambini e i ragazzi che, altrimenti, trascorrerebbero il loro tempo libero per strada. Persone disponibili a rappresentare degli esempi educativi per giovani che hanno bisogno di essere guidati nei loro processi di crescita e verso l’età adulta. I volontari mettono a disposizione del Centro di aggregazione le qualità che possiedono: umanità, disponibilità, desiderio di aiutare gli altri, eventuali competenze professionali specifiche. Il Centro si nutre anche dell’impegno di esperti artigiani, di educatori, assistenti sociali, sociologi, psicologi, animatori di comunità, pedagogisti, tutti impegnati a dare le chiavi di un futuro migliore ai più piccoli. Fin da quando il Servizio civile ha mosso i primi passi, l’A.Na.Vo. ha sviluppato progetti per accogliere sia volontari di quello che attualmente si chiama “Servizio civile universale” sia volontari dei progetti per “garanzia giovani”.

I “girasoli”

Insieme a bambini e ragazzi indicati dalla Scuola o dall’Amministrazione Comunale, i ‘girasoli’ partecipano, ogni anno, al progetto ‘Estate soli…dale’, il campo estivo organizzato ogni anno e che dura per tutto il periodo della bella stagione, dal 15 giugno al 15 settembre. Al campo estivo, bambini e ragazzi seguono un programma di attività ispirato all’obiettivo di educarli a diventare cittadini consapevoli e sereni. Il nutrimento del loro senso civico èalimentato dal laboratorio delle emozioni, dalla pratica di sport di gruppo, dalle visite ai luoghi storici del territorio, dall’incontro con le istituzioni: Polizia di Stato, Esercito italiano, Vigili del fuoco, Polizia municipale. Accanto al Centro di aggregazione funziona il Centro di ascolto. E’ uno spazio che accoglie famiglie in difficoltà, articolato in colloqui individuali con ragazzi e genitori e in un trattamento terapeutico breve per giovani con problemi psico – relazionali di lieve entità. Presso il centro operano psicologi, assistenti sociali e sociologi volontari. Per anni, quando lo psicologo scolastico era solo un miraggio, l’A.Na.Vo. si è fatta carico di garantire la presenza di sportelli di ascolto “itineranti” presso le scuole del territorio, con le quali ha stipulato protocolli d’intesa. A supporto dei due centri, di Aggregazione e di Ascolto, funziona l’Osservatorio sociale che svolge attività di ricerca e di monitoraggio sulla situazione sociale del territorio. Gli studi condotti dall’Osservatorio aiutano a finalizzare meglio i progetti intrapresi e farsi promotore e stimolo, presso le strutture pubbliche, di interventi rispondenti ai bisogni della comunità. Tante le indagini e i sondaggi realizzati. L’Osservatorio dell’A.Na.Vo. ha raccolto dati sui temi più attuali: dalla qualità della vita dei maddalonesi, intervistando anziani, giovani, disabili, alla propensione all’agire solidale degli studenti delle scuole maddalonesi. Non è mancato, qualche anno fa, lo studio, dal simpatico titolo ‘Il cocco non e’ l’uovo di scimmia’, sulle condizioni di vita degli immigrati presenti sul nostro territorio, provenienti dai Paesi dell’Europa dell’est e dall’Africa. La ricerca più recente condotta dall’Osservatorio si chiama “Tracce di memoria solidale: la chiave del nostro futuro” e si è posta un quesito fondamentale e cioèse la partecipazione diffusa dei cittadini, soprattutto dei bambini, alla vita della comunità possa essere una strategia per contrastare il degrado socio-ambientale del territorio maddalonese. Attraverso una serie di video – interviste sono stateraccolte informazioni sugli atteggiamenti delle persone verso gli esclusi e gli emarginati, il modo di partecipare alla vita del territorio, la memoria condivisa delle radici comunitarie e i possibili percorsi di valorizzazione di tali radici. La ricerca ha dato voce a diversi ‘testimoni’ della comunità: studenti e alunni delle scuole medie e superiori, persone impegnate in attività di volontariato, genitori e minori di età che vivono situazioni difficili. La continua interazione tra Centro di aggregazione, Centro di ascolto e Osservatorio sociale ha consentito di pensare e realizzare decine di progetti, molti in rete con altri attori del pubblico e del privato sociale, supportati da Amministrazioni centrali e locali, come il Ministero dell’interno, oltre che da strutture importanti per il Terzo Settore come la ‘Fondazione per il Sud’ e il Centro di Servizi per il Volontariato ‘ASSOVOCE’ di Caserta, di cui l’A.NA.VO. e’ anche socio fondatore. Un ruolo importante nella storia dell’Associazione è svolto dalle Università campane da cui, in questi tre decenni, sono arrivate le decine di studenti tirocinanti in tutto lo spettro delle discipline sociali e psicologiche e che hanno fatto da tutor a decine di bimbi con necessità di un guida personalizzata per il loro sviluppo educativo e scolastico. Dei tanti progetti si può citare solo qualche titolo: “Vivere l’utopia” sulla prevenzione della criminalità minorile; “Riprendiamoci la vita”, rivolto a giovani accusati di reati penali e accolti dall’Associazione per i percorsi di ‘messa alla prova’; “Genitori adulti” sulla consapevolezza genitoriale; “I buoni vicini”, un’esperienza di affiancamento e tutoraggio rivolta a genitori in difficoltà socio – economica; “Coloriamo il loro futuro”, rivolto a minori e famiglie, provenienti da contesti a rischio di devianza; “Scusate abbiamo sbagliato il disturbo!”, per  aiutare i minori inseriti nel percorso progettuale a controllare il disagio emotivo e relazionale che causa effetti negativi sull’apprendimento scolastico. Alcuni progetti sono stati precursori di tematiche di urgente attualità come “Scene di violenza in famiglia”, rivolto ad un gruppo di minori e genitori con l’obiettivo di prevenire la violenza di genere attraverso un percorso di sensibilizzazione per adulti e bambini, sulla parità tra uomo e donna e sugli stereotipi legati alla percezione dei ruoli di genere che alimentano la violenza sulle donne.

“Na casa pe’ tutt”e piccerille”

L’associazione ha anche dato vita, nel 2010, a un asilo nido “Na casa pe’ tutt”e piccerille”, gestito oggi da una cooperativa sociale costituita dalle educatrici volontarie del progetto inziale. In questi 30 anni dal Centro di aggregazione sono passati centinaia di bambini di ogni età, seguiti con le attività più diversificate: sostegno scolastico e laboratori di educazione alla gestione delle emozioni e alla relazione con gli altri, teatro terapeutico e percorsi di educazione all’ambiente e alla legalità. A tutti è stata lasciata come eredità morale l’impegno verso l’altro in difficoltà, senza pensare alla loro condizione economica o sociale perché la povertà non è solo fisica ma anche dell’anima. Tante le famiglie che hanno chiesto un ascolto e un consiglio per risolvere momenti di particolare fragilità. Diverse le storie di ragazzi che ‘hanno sbagliato’ e che sono stati accolti per recuperare gli errori con percorsi di ‘messa alla prova’ durante i quali hanno donato il meglio di sé ai bambini e ai volontari, scoprendosi così persone nuove. Non poche le storie di ‘girasoli, bambini e ragazzi persi per strada perché, purtroppo, non tutte le storie hanno un lieto fine. Hanno segnato questi 30 anni anche le tragiche, premature perdite di amici e volontari che hanno fatto crescere l’Associazione e la cui memoria, a distanza di anni, continua ad essere coltivata anche con chi non ha avuto il piacere di averli conosciuti. il lavoro di rete che l’associazione ha fatto in tutti questi anni ha aiutato a raggiungere i risultati più importanti dimostrando veramente che i sogni condivisi possono trasformarsi in realtà. L’A.Na.Vo. continuerà a scrivere altre pagine di storia solidale nella consapevolezza che potrà farlo solo grazie a tutti gli amici, ai sostenitori, ai volontari, ai soci, ai bambini e alle famiglie che le sono stati accanto questi anni e che continuano ad alimentare la speranza che è sempre possibile costruire un mondo più equo e solidale.

Redazione