Scelta Civica, un battesimo in grande stile per lei con la presenza del vice ministro Zanetti, del senatore D’Anna, del Consigliere Regionale Di Visconti. Come mai questa scelta?
Ho auto modo di incontrare gli amici di Scelta Civica e condividere il percorso con la candidatura alle comunali di Caserta. Questo mi ha permesso di approfondire i rapporti partecipando alle direzioni nazionali dove sono state effettuale delle scelte importanti con il segretario nazionale Enrico Zanetti il quale ha creato un nuovo gruppo parlamentare aprendo a tutte le forze liberali moderate.
Referendum. Un si convinto per il suo partito. Perché?
Perché con la vittoria del si ci sarà un cambiamento radicale per il nostro Paese. Sicuramente non sarà il massimo della riforma, ma nello stesso tempo, inizierà un nuovo percorso per l’Italia.
L’esperienza con la candidatura al Consiglio Comunale di Caserta com’è nata?
Grazie al rapporto di amicizia con il sindaco Carlo Marino. Non solo questo ma, anche la condivisione dell’idea di Caserta come città metropolitana. Maddaloni deve condividere i percorsi turistici della città di Caserta, magari immaginando una stazione ferroviaria nell’area interporto per la Freccia Rossa, utilizzando la vecchia ferrovia come metropolitana leggera da Maddaloni a Capua. Inoltre la nascita del Policlinico, che confina con Maddaloni, ci impone una veduta più ampia e una rivisitazione del rapporto tra città ad area metropolitana.
Scelta Civica parteciperà alle primarie di coalizione del centro sinistra? Qualora la risposta sia affermativa, in che termini intende contribuire all’individuazione del candidato?
Se il partito di maggioranza PD ci inviterà al tavolo della coalizione, sicuramente potremmo dire la nostra in termini di programma e di regolamento delle primarie.
In merito al secondo quesito, potremmo contribuire sia nella stesura del regolamento delle primarie e magari anche indicare un candidato sindaco che possa raccogliere la più ampia condivisione di consensi e progetti.
Cosa pensa degli avvenimenti che stanno caratterizzando la sezione del Partito Democratico di Maddaloni?
Il PD è un grande partito con diverse anime, cosa che si rispecchia anche a livello nazionale. Mi auguro che al loro interno riescano a trovare la sintesi.
La città di Maddaloni è stata scossa da un terremoto giudiziario con l’arresto di alcuni amministratori. Che idea si è fatto?
E’ stata una pagina nera della nostra storia politica, è inutile negarlo. Sarebbe stata utile una riflessione profonda che permettesse di comprendere come si sia potuti arrivare a tanto sfacelo. Ma a quanto pare si è deciso di voltare pagine affidandosi alle risultanze della Giustizia. E’ una scelta che non comprendo e nemmeno condivido. La Giustizia deve fare il suo corso e non potrebbe essere altrimenti. Ma la sintesi politica è un’altra cosa. Forse questo mio ragionamento non è alla portata di tutti. Ma forse è anche più comodo indossare la veste di giustizialisti, per potersi riproporre come se nulla fosse accaduto. In ogni caso credo che i cittadini sapranno trarre le conclusioni.
Come bisognerà convincere i Maddalonesi a recarsi alle urne?
Presentare un programma elettorale chiaro e reale e un buon candidato Sindaco con una squadra di governo seria mi sembra il minimo sindacale. Ma bisognerà anche spiegare come si intenderà evitare che “un uomo solo al comando” possa ripetere questi errori. Chi mi conosce sa che sono sempre stato la voce del dissenso, anche a discapito delle poltrone.
Lei ha occupato più volte ruoli istituzionali nei governi che si sono succeduti nella città delle due torri. Quali sono le esperienze che ricorda che andrebbero eventualmente restaurate e quali quelle da rimuovere definitivamente?
Bella domanda. Diciamo che i bilanci politici sono diversi da quelli amministrativi a cui lei fa riferimento, che afferiscono al lungo periodo. Diciamo che forse una delle cose più importanti è stata la rinegoziazione della Convenzione con la Cementir, fatta quasi in totale solitudine, contro le opposizioni e contro la mia stessa maggioranza. E’ stato un atto di equilibrismo perché nessuno ha mai preso una posizione netta. Ma la città meritava un indennizzo. Forse si poteva avere di più. Ma quello è stato l’inizio: l’affermazione e il riconoscimento di un diritto che non poteva più essere rimandato
Maddaloni una città in completo degrado. Manto stradale colabrodo e condotte idriche a pezzi, disoccupazione, disservizi ecc.. C’è una cura da somministrare e/o perseguire?
Uscire dal dissesto e dall’attuale pre-dissesto, iniziare a programmare la richiesta di finanziamenti per risollevare la citta ed attuare un puc che non pensi alle costruzione di case, ma allo sviluppo sia commerciale e turistico ed economico della città. Ma la progettualità deve essere quanto più ampia e condivisa.
I nomi che circolano per la candidatura a sindaco si fanno sempre più insistenti. Che idea si è fatto?
Nessuna. Nel senso che per adesso non vedo contenuti e nemmeno personaggi all’altezza. Naturalmente mi riferisco a quei pochi che hanno già preso posizione. Molti hanno preferito rimanere ancora in disparte. La contesa è importante. E del resto avere il coraggio di mettersi in gioco per gestire quello che è rimasto delle macerie amministrative dell’Ente, richiede non solo una buona dose di ottimismo, ma anche una competenza di livello. I tempi sono ancora lunghi e ci potrebbero essere delle novità inaspettate. In politica, come nella vita, bisogna avere la pazienza di gestire dei ragionamenti. Le autoreferenzialità, anche se declamate da soggetti amici, lasciano il tempo che trovano.