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MADDALONI- Scendono in campo le segreterie nazionali di Fitl-Cgil, Fit-Cisl e UiltTrasporti. Sarà sciopero generale: otto ore di astensione dal lavoro, proclamate per il giorno lunedì 21 febbraio. La chiusura del magazzino di Maddaloni apre seri interrogativi sul futuro dei circa 500 addetti del settore e fa diventare urgente la richiesta di chiarezza sula piano industriale della multinazionale spagnola.

Alle Lavoratrici e Lavoratori Aziende in Appalto,
La grave situazione che si è prodotta presso il sito produttivo di Maddaloni (Caserta) conseguente alla decisione della Società Logista S.p.A., comunicata alle Organizzazioni Sindacali Territoriali, circa la chiusura del sito produttivo, che oggi conta circa 100 addetti, di cui 84 dipendenti dell’Azienda GLD, ha scatenato, a giusta ragione, la mobilitazione immediata di tutte le lavoratrici ed i lavoratori ancora in assemblea permanente. La Società, come è noto, opera in Italia per la confezione ed il commercio di prodotti del Tabacco, in mercato protetto dal Monopolio di Stato, la stessa Logista S.p.A. ha adottato un modello produttivo assai discutibile, in quanto utilizza esclusivamente, per le attività di logistica, l’appalto a soggetti terzi, Aziende che applicano il CCNL della Logistica, trasporto Merci e Spedizione, in cui sono occupati circa cinquecento addetti (i dipendenti diretti sono meno di un centinaio). L’estate scorsa la stessa Società ha già ridotto la capacità produttiva con la chiusura del sito di Bologna, pur non avendo nessuna contrazione di mercato, nonché di volumi produttivi e di perdite finanziarie di bilancio, anzi è verificato che l’utile è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni. Tale atteggiamento è inaccettabile e vanno respinte tutte le iniziative di
chiusura del sito di Maddaloni, come di altri siti nel mirino della Società. Le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto al Ministero dello Sviluppo Economico la convocazione di un incontro, oltre a condannare il comportamento di Logista Spa. La Società deve presentare il piano industriale capace di valorizzare le produzioni e consolidare i volumi nei diversi impianti con altrettanti
investimenti al fine di salvaguardare tutti i livelli occupazionali. Per sostenere queste richieste è indispensabile avviare la mobilitazione con lo stato di agitazione e lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori in tutti i siti produttivi per il giorno 21 febbraio per l’intero turno di lavoro e manifestazioni pubbliche. La Società deve mettere in campo tutte le idonee soluzioni per scongiurare la chiusura di altri siti produttivi ed il licenziamento dei lavoratori, a partire da Maddaloni, un’area territoriale già fortemente penalizzata le cui ricadute sul piano sociale sarebbero devastanti per tutte le persone coinvolte e le loro famiglie.

Redazione