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“Mi entusiasma l’idea di questo esperimento di democrazia partecipativa che sarà la nostra Assemblea Costituente e mi rassicura sapere che ci sarà un reale coinvolgimento di tutta la nostra comunità per affrontare tutti i nodi e immaginare il futuro del movimento in modo nuovo, che sono certa sarà come sempre rivoluzionario – lo scrive in una nota Facebook la Vice Presidente del Senato Mariolina Castellone -. Quello che però mi sento di dire è che non si devono toccare i principi fondanti del Movimento, e tra questi il limite ai mandati da portavoce. Pochi giorni fa, sulle colonne del Fatto Quotidiano, il professor Zagrebelsky, condannando lo sciagurato progetto di autonomia differenziata, ha detto: “Gli elettori distinguono chi fa della politica una professione nel proprio interesse e chi fa politica (almeno anche) nell’ interesse di coloro ai quali chiedono il voto”. Sono perfettamente d’accordo. Al di là delle contingenze di questa o quella tornata elettorale che ha visto il Movimento 5 stelle più o meno premiato dagli elettori, la nostra forza, quella che ci ha permesso nel 2018 di conquistare il 32% dei consensi, e cinque anni dopo, da soli, davvero contro tutto e contro tutti, di sfiorare il 16%, è stato proprio il fatto che per noi la politica è un servizio ai cittadini e una parentesi a tempo e non un lavoro a tempo indeterminato o una rendita a vita. Ciascun portavoce che ha ricevuto dagli elettori l’onore e l’onere di rappresentarli nei consigli comunali e regionali o in parlamento sapeva dunque bene e da sempre che il suo mandato era un servizio temporaneo alla collettività. Perché la nostra idea è che il bene del Paese si costruisce attraverso ciò che i cittadini possono dare, mettendo a disposizione della politica le proprie competenze e professionalità. E per me è giusto che resti così. È giusto perché l’onore di servire lo Stato deve essere davvero una possibilità offerta a tutti, anche alla società civile, e non una gentil cortesia di questo o quel capocorrente. È giusto perché se si sa che la carica che si ricopre è provvisoria si può lavorare meglio per il bene della collettività, senza badare a creare circoli di potere e ci si può spendere con tutte le proprie forze nella battaglia politica. Lo so, lo sento: la discussione su questo pilastro del nostro codice etico non sarà né semplice né indolore. Ci sarà chi porterà motivazioni opposte e contrarie alle mie, con pari forza e pari validità. Ma come dicevo, ai valori, a quel patto stretto con gli italiani (anche con quelli che non ci hanno votato) quando siamo nati non si può, non si deve transigere. Siamo il Movimento 5 stelle proprio perché gli impegni, le promesse, noi le manteniamo. In mezzo alla tempesta della pandemia abbiamo attuato più dell’80% del nostro programma elettorale. Quando ci dicevano che la riduzione dei parlamentari non si poteva fare, il Reddito di cittadinanza non si poteva attuare, il taglio dei vitalizi non sarebbe mai passato, noi abbiamo dimostrato che tutto, tutto si può fare. A patto, ovviamente, di volerlo. Sempre Zagrebelsky in quella sua magistrale intervista affermava ancora: “La politica è l’arte non del comando, ma della sintesi”. Ecco, proprio perché a differenza di quanto accade nelle altre forze politiche nel Movimento non ci sono padroni, sono certa che alla fine anche noi troveremo una sintesi su questo argomento, e riusciremo ancora una volta a immaginare (e a realizzare) ciò che per gli altri è impossibile; compreso un modo nuovo per non disperdere competenze e professionalità acquisite, e per continuare a fare politica come servizio fuori e non più dentro le istituzioni. Tra la gente, tra i giovani, tra chi ha sete di speranza e voglia di futuro. Troveremo, insomma, ancora una volta il modo per gridare a chi ci dice che il sogno, il nostro sogno è morto: evviva, evviva il sogno!” – conclude.

Redazione